K metro 0 – Parigi – La Francia ha deciso di non prolungare oltre il 10 luglio lo stato di emergenza sanitaria entrato in vigore il 23 marzo scorso per l’emergenza coronavirus. “Tuttavia, questa uscita dallo stato di emergenza sanitaria deve essere organizzata rigorosamente e gradualmente” afferma il governo. Intanto, oggi al Consiglio dei ministri verrà
K metro 0 – Parigi – La Francia ha deciso di non prolungare oltre il 10 luglio lo stato di emergenza sanitaria entrato in vigore il 23 marzo scorso per l’emergenza coronavirus. “Tuttavia, questa uscita dallo stato di emergenza sanitaria deve essere organizzata rigorosamente e gradualmente” afferma il governo.
Intanto, oggi al Consiglio dei ministri verrà presentato un disegno di legge che riprende un certo numero di disposizioni in merito allo stato di emergenza sanitaria. Dal governo fanno sapere che sarà possibile “regolamentare o vietare la circolazione di persone e di veicoli”. Il governo potrà anche vietare manifestazioni e raduni pubblici oltre tale data e per un periodo di quattro mesi, sino al 10 novembre. Parigi vuole rimanere “prudente ed esigente”, ed afferma che è necessario “non abbassare completamente la guardia”.
Nel frattempo, dal fronte della giustizia arriva la notizia di un’inchiesta su come è stata gestita la crisi sanitaria, con ipotesi di reato per l’autorità della politica e dell’amministrazione denunciata per
“omicidio colposo”, “omissione di soccorso” e “procurato rischio ai cittadini”: sulla base delle numerose denunce presentate durante il lockdown, il procuratore di Parigi, Remy Heitz, ha annunciato l’avvio di un’inchiesta preliminare.
A denunciare le autorità francesi sono stati i parenti delle vittime, organizzazioni professionali e cittadini comuni.
“L’inchiesta penale non deve definire responsabilità politiche o amministrative, ma mettere in evidenza eventuali reati penali – ha chiarito il procuratore Heitz – se ci sono colpe di rilevanza penale, saranno molto probabilmente non intenzionali. E la legge fissa condizioni precise per stabilire questi reati: esige la prova della “colpa qualificata” che non è una semplice imprudenza o negligenza”.