K metro 0 – New York – I funzionari della Federal Reserve americana, in vista del prossimo comitato monetario del 10 giugno, concordano su un punto ben preciso…
K metro 0 – New York – I funzionari della Federal Reserve americana, in vista del prossimo comitato monetario del 10 giugno, concordano su un punto ben preciso: i progressi duraturi sul fronte economico saranno dettati dal successo nel contenere la diffusione del coronavirus. I riflettori quindi saranno puntati sulle banche centrali ed in particolare sulla Fed stessa, un accordo al di là di questo potrebbe essere un nulla di fatto se i politici non avranno nuovi segnali che gli Stati Uniti saranno in grado di superare il peggio della ricaduta economica della pandemia dato che l’epidemia del virus non è ancora sotto controllo.
La banca centrale ha avviato comunque, un’espansione di balance sheet expansion senza precedenti: in appena tre mesi gli assets totali sono schizzati da 4158 a 7097 miliardi di dollari con un incremento del 70%.
Diverse saranno comunque le questioni che la Banca centrale prenderà in considerazione, prima di tutto la creazione di nuovi programmi di emergenza per superare la crisi, tenendo conto di supportare al meglio le aziende e le famiglie. Il presidente della Fed, Jerome Powell, la scorsa settimana ha affermato che ci saranno aiuti per le aziende con un numero considerevole di dipendenti, che finora non sono stati coperti in nessuno dei programmi usati per fermare la crisi.
Nel corso della riunione di mercoledì prossimo i responsabili politici, tuttavia, pubblicheranno proiezioni economiche per la prima volta da dicembre. Tuttavia, la FED è intervenuta in modo rapido e imponente per arginare le devastanti ripercussioni economiche della pandemia.
I dati degli ultimi tre mesi hanno mostrato le gravi conseguenze della crisi: la disoccupazione potrebbe essere calata a maggio, ma resta comunque una forte depressione che si attesta al 13,3%. Inoltre, ciò che ancora non si conosce sono i dati in cui sono stati compiuti progressi nel contenere una crisi sanitaria in cui sono morti più di 110.000 americani.
La Fed non ha tentato di stabilire il proprio sistema centrale per il monitoraggio o la ricostruzione dei dati sanitari, ma ha attinto ampiamente dalle informazioni disponibili al pubblico e dalle consultazioni con esperti esterni. “Non siamo esperti di epidemiologia, diffusione di pandemie o cose del genere”, ha dichiarato Powell in un evento online alla fine di maggio.
In un recente articolo, Jeffrey Harris, un medico e professore di economia presso il Massachusetts Institute of Technology, ha osservato che i metodi principali per monitorare i progressi contro il virus sono falliti in una giurisdizione o in un’altra. Le decisioni per revocare le restrizioni non dipendono dalla Fed e i responsabili politici sostengono che la forza di una ripresa dipenderà dal fatto che le persone si sentano di nuovo al sicuro nei negozi e negli uffici.
La Fed potrebbe non sapere con certezza se si avrà un’altra ondata di contagi, ma Powell ha dichiarato: “Esiste chiaramente il rischio di una seconda ondata di Covid-19 e ciò sarebbe una sfida. Naturalmente, continueremo a reagire”.