K metro 0 – San Paolo – Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato la soglia dei 6,4 milioni: è quanto emerge dal conteggio aggiornato dell’università americana Johns Hopkins. I dati pubblicati dall’ateneo indicano ad oggi un bilancio di 6.404.872 contagi accertati, inclusi 380.662 decessi. Finora nel mondo sono guarite 2.743.777 persone.
K metro 0 – San Paolo – Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato la soglia dei 6,4 milioni: è quanto emerge dal conteggio aggiornato dell’università americana Johns Hopkins. I dati pubblicati dall’ateneo indicano ad oggi un bilancio di 6.404.872 contagi accertati, inclusi 380.662 decessi. Finora nel mondo sono guarite 2.743.777 persone.
Sono oltre 200mila i casi confermati di coronavirus in India, per la precisione 207.615. Lo ha comunicato il ministero della Sanità di Nuova Delhi, dando notizia di altri 8.909 nuovi casi nelle ultime 24 ore, l’incremento maggiore mai registrato in un solo giorno dall’inizio dell’emergenza sanitaria nel Paese asiatico. Rispetto a ieri, inoltre, si contano altri 217 decessi legati alla pandemia che portano il totale a 5.815.
Il Brasile ha registrato ieri un nuovo record di decessi, con 1262 morti in 24 ore, per un totale di oltre 31.199 morti dovuti al Coronavirus. I malati sono 555.383, stando al ministero della Salute. I principali focolai di contagio sono lo stato di San Paolo e quello di Rio de Janeiro. In entrambi è stato deciso di procedere ad un allentamento delle restrizioni.
Il numero di contagi e di vittime di coronavirus ha toccato oggi un nuovo tetto in Cile con 87 decessi e 4942 casi confermati nelle ultime 24 ore. Il totale dei contagi arriva in questo modo a 113.628 mentre i morti sono 1.275 dall’inizio della pandemia nel paese.
L’Oms si è detta “particolarmente preoccupata” per la situazione dei contagi in America Latina e in America Centrale, “dove molti Paesi stanno testimoniando un’accelerazione dell’epidemia”. “Stiamo assistendo anche a un aumento del numero dei casi nel Mediterraneo orientale, nel Sud-Est asiatico e in Africa, sebbene i numeri siano molto più bassi”, ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel consueto briefing virtuale con la stampa.