K metro 0 – Copenaghen – Diversi paesi dell’UE, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, stanno discutendo la possibilità per creare di campi per i richiedenti asilo in un paese del continente, ma al di fuori dell’Unione europea. Il paese più sollecitato è la Germania (441.800), poi l’Ungheria (174.435), Svezia (156.100), Austria (85.505), subito a seguire
K metro 0 – Copenaghen – Diversi paesi dell’UE, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, stanno discutendo la possibilità per creare di campi per i richiedenti asilo in un paese del continente, ma al di fuori dell’Unione europea. Il paese più sollecitato è la Germania (441.800), poi l’Ungheria (174.435), Svezia (156.100), Austria (85.505), subito a seguire c’è l’Italia, alla quale sono indirizzate il 7% delle richieste di asilo (83.245). Germania, Olanda e Austria sono stati tra i primi stati a discutere questo argomento, ha detto il primo ministro danese Lars Lokke Rasmussen ai media locali, aggiungendo che spera che un progetto pilota possa aprire la strada a un sistema di asilo europeo ottimizzato. “Sono ottimista. Sulla base delle mie discussioni con altri leader europei – e del dialogo che sta avvenendo a livello ufficiale – mi auguro che saremo in grado di fare il primo passo quest’anno “, ha detto in un discorso nella ricorrenza della Costituzione della Danimarca. Parlando a Bruxelles, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha confermato i piani, dicendo che i colloqui hanno già raggiunto uno stadio avanzato.
“Abbiamo suggerito molto tempo fa che avrebbe senso offrire protezione ai migranti al di fuori dell’Unione Europea” ha detto Kurz. Sia Rasmussen che Kurz hanno affermato che le trattative per questo progetto si svolgeranno direttamente tra i governi europei coinvolti e non all’interno del quadro dell’UE. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato di non essere al momento contrario a tale iniziativa: “Credo che la difesa contro l’immigrazione clandestina sia una questione europea e nazionale. Non spetta a me essere contrario “, ha detto a una conferenza stampa congiunta con Kurz, prima che l’Austria assumesse la presidenza di turno dell’UE. Le domande dei richiedenti asilo in Danimarca sono scese a poco più di 1.000 nei primi quattro mesi di quest’anno, da un picco di oltre 21.000 nel 2015. Rispetto ai suoi vicini Svezia e Germania, la Danimarca ha generalmente accettato meno domande di asilo in rapporto alla sua popolazione. Rasmussen non ha dichiarato quali paesi potrebbero ospitare questo campo, anche se ha affermato che si troverebbe in un luogo che “non è particolarmente attraente” per i trafficanti. Secondo gli analisti, il progetto di creare centri per richiedenti asilo, fuori dai confini dell’Unione, nasce dal fatto che ormai non è si è più discusso della riforma di Dublino e dal fatto che in molti paesi europei hanno vinto le destre, dall’Austria alla Slovenia e quindi si vuole abbandonare il meccanismo di ridistribuzione europeo dei migranti a favore del rafforzamento delle frontiere esterne. Alcuni Paesi, come il Belgio, vorrebbero veder nascere questi centri in Tunisia, altri in Albania.
Il diritto d’asilo fa parte dei diritti fondamentali dell’uomo ed è garantito dalla carta dei diritti Europea. Oltre a ciò è disciplinato anche dalla Convenzione di Ginevra a cui l’Italia ha aderito nel 1951 e che descrive, meglio di ogni altro articolo di legge, lo status di rifugiato: “chiunque, temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori dal Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese “. L’elemento principale consiste nell’essere in grado di dimostrare di essere perseguitato e questo sopisce definitivamente ogni diatriba sui reali obiettivi di chi migra.