Sarajevo – È stato nuovamente rinviato all’Aja il processo di appello previsto il 16 e 17 giugno a carico di Ratko Mladic, l’ex capo militare serbo-bosniaco
K metro 0 – Sarajevo – È stato nuovamente rinviato all’Aja il processo di appello previsto il 16 e 17 giugno a carico di Ratko Mladic, l’ex capo militare serbo-bosniaco condannato in primo grado all’ergastolo per il genocidio di Srebrenica, crimini di guerra e contro l’umanità, riferiscono i media serbi.
Il processo di appello era previsto inizialmente per la metà dello scorso marzo, ma era stato rinviato a giugno sia per un intervento chirurgico all’intestino al quale era stato sottoposto l’ex generale, sia per l’emergenza sanitaria legata alla pandemia di coronavirus. Il nuovo rinvio annunciato ieri è stato motivato da una parte con le precarie condizioni di salute di Mladic e dall’altra con le difficoltà di trasporto e spostamento di diversi giudici, impossibilitati a raggiungere l’Aja per le restrizioni ancora in atto in tutto il mondo.
Il tribunale ha rilevato anche che le sue attuali capacità tecnologiche “non consentono la possibilità di condurre l’udienza di appello con la partecipazione remota per tutti coloro che non possono parteciparla in modo sicuro di persona”. Intanto, le udienze di appello sono state rinviate “fino a nuovo avviso”.
In un paese diviso ci troviamo ancora persone che negano il genocidio, certamente per i musulmani bosniaci la tragedia non ha trovato ancora la sua dimensione reale nella memoria di alcuni gruppi etnici, politici e nelle aule internazionali della giustizia, quindi la questione tocca ancora molte corde emotive.
Soprannominato il “Macellaio dei Balcani”, Ratko Mladic, che ha 78 anni, nel novembre 2017 fu condannato dal Tpi in primo grado all’ergastolo per genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità per il massacro di 8 mila bosniaci musulmani a Srebrenica nel luglio 1995, per l’assedio di Sarajevo e per le persecuzioni e le uccisioni di musulmani e croati in tutto il territorio bosniaco durante il conflitto armato del 1992-1995.
Nel frattempo, la Bosnia aprirà i propri confini senza restrizioni a partire dal primo giugno. La decisione riguarda i cittadini di Serbia, Montenegro e Croazia. “Nell’ultima seduta governativa abbiamo deciso che i confini saranno aperti senza restrizioni per i paesi confinanti, ovvero Serbia, Montenegro e Croazia”, ha dichiarato il premier bosniaco Zoran Tegeltija.