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Recovery Fund, la risposta dei rigoristi: “Prestiti e impegno su riforme”

Recovery Fund, la risposta dei rigoristi: “Prestiti e impegno su riforme”

K metro 0 – Adnkronos – Bruxelles – Un Recovery Fund basato su “un approccio prestiti per prestiti” e di natura “temporanea, una tantum, con una ‘sunset clause’ esplicita dopo due anni“. A chiederlo sono i Paesi ‘frugali’, in una bozza del non-paper sull’Mff 2021-27, il Quadro finanziario pluriennale Ue, e sul Recovery Fund, ottenuta

K metro 0 – Adnkronos – Bruxelles – Un Recovery Fund basato su “un approccio prestiti per prestiti” e di natura “temporanea, una tantum, con una ‘sunset clause’ esplicita dopo due anni“. A chiederlo sono i Paesi ‘frugali’, in una bozza del non-paper sull’Mff 2021-27, il Quadro finanziario pluriennale Ue, e sul Recovery Fund, ottenuta dall’Adnkronos, in vista del collegio dei commissari di mercoledì prossimo, che dovrebbe approvare la proposta della Commissione sul Recovery Plan. Il non-paper, due pagine, ribadisce le posizioni tradizionali dei Frugali, Olanda e Austria in testa: “Ciò su cui non possiamo concordare sono strumenti o misure che portino alla mutualizzazione del debito, né a significativi incrementi del bilancio Ue”, scrivono. Mentre Francia e Germania hanno aperto a 500 mld di trasferimenti, i Frugali citano solo “prestiti”, in linea con le posizioni che hanno espresso più volte.

Non è tuttavia una chiusura completa, ma piuttosto una presa di posizione in vista del negoziato, come aveva già fatto capire il premier olandese Mark Rutte: il documento premette che “la crisi della Covid-19 colpisce duramente tutti gli Stati membri, socialmente e finanziariamente. E’ nell’interesse di tutti riportare la crescita in tutti gli Stati membri il più presto possibile. Ciò richiede solidarietà europea e una strategia comune di ripresa”.

I Frugali concordano quindi sulla necessità del fondo, “per sostenere la ripresa economica e la resilienza dei servizi sanitari davanti possibili ondate future” della Covid-19. Il fondo, sottolineano, si aggiunge ad un Mff “modernizzato”, al pacchetto da 540 mld di euro già concordato (piano Bei, piano Sure e linee di credito del Mes) e alle altre iniziative “senza precedenti” prese a livello Ue e a livello nazionale. In particolare, rimarcano i quattro Frugali (Olanda, Austria, Svezia e Danimarca, ma il non-paper, che non impegna i proponenti, non li menziona esplicitamente), il fondo dovrà fare in modo che “tutti gli Stati membri siano preparati per la prossima crisi. Un forte impegno per le riforme e per rispettare le regole di bilancio è essenziale per promuovere la crescita potenziale”.

I Frugali sottolineano che un aumento dei contributi all’Ue, “a prescindere di come vengano finanziati, peseranno sui bilanci nazionali”, già messi sotto pressione dalla necessità di combattere la recessione con misure espansive. I fondi, quindi, devono essere diretti a finanziare “le attività che contribuiscono alla ripresa dalla crisi di Covid-19 e alla resilienza futura”.

Pertanto, secondo i quattro, serve “un bilancio Ue modernizzato”. E le coperture delle spese antipandemia possono essere trovate attraverso “risparmi” nell’Mff, rivedendo le “priorità” in aree “che hanno meno probabilità di contribuire alla ripresa”. Le spese legate alla Covid-19 vanno “anticipate” ed eventualmente “rafforzate” per aiutare la ripresa.

Inoltre, sottolineano, “la nostra posizione sull’Mff è invariata: continuiamo a richiedere contributi nazionali limitati e ricordiamo che la logica dietro le correzioni rimane valida”, dove per correzioni si intendono probabilmente gli sconti ai contributi al bilancio Ue (rebates). Il Consiglio Europeo di febbraio sull’Mff era fallito per la distanza tra i Frugali e i Paesi che spingevano per un aumento delle spese del bilancio Ue.

Per quanto riguarda il Recovery Fund, serve “un’accurata valutazione dei bisogni, che miri ai settori e ai segmenti più colpiti” dev’essere diretto ad attività come “la ricerca e l’innovazione, ad una maggiore resilienza nel settore sanitario e ad assicurare la transizione verde che sostenga le ambiziose agende dell’Ue per il clima, la crescita e il digitale”.

Il fondo non deve portare ad alcuna “mutualizzazione del debito”, ribadiscono i quattro (il concetto viene messo nero su bianco due volte in due pagine). Però, continuano, dovrebbe concedere “prestiti a condizioni favorevoli a beneficio deli Stati membri in stato di necessità, limitando il rischio per tutti gli Stati membri e con solidi incentivi“.

Il “rispetto dello Stato di diritto” e la “tutela della spesa dalle frodi” vanno assicurati, con un “forte coinvolgimento della Corte dei Conti Ue, dell’Olaf e dell’Eppo”, la Procura Ue antifrodi. Nell’ambito dello sforzo per la ripresa, il mercato unico deve essere “ripristinato e approfondito”, con una “politica industriale e per l’innovazione comune”, fissando “un’agenda comune prima del 2021 e completando l’unione dei mercati dei capitali”.

“Il nostro obiettivo – concludono – è fornire risorse temporanee e dedicate attraverso l’Mff e offrire prestiti favorevoli a coloro che sono stati più colpiti dalla crisi”.

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