K metro 0 – Agenzie – Madrid – Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha ottenuto oggi la proroga dello stato d’emergenza fino al 6 giugno. Intanto Isabel Díaz Ayuso, ha annunciato che porterà il governo in tribunale per non aver permesso alla regione di avanzare verso la fase 1 della de-escalation dal 25 maggio. Il
K metro 0 – Agenzie – Madrid – Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha ottenuto oggi la proroga dello stato d’emergenza fino al 6 giugno. Intanto Isabel Díaz Ayuso, ha annunciato che porterà il governo in tribunale per non aver permesso alla regione di avanzare verso la fase 1 della de-escalation dal 25 maggio.
Il parlamento spagnolo, dopo quasi sei ore di dibattito ha approvato il prolungamento dello stato d’emergenza, con 177 voti a favore, 162 contrari e 11 astensioni. Sanchez, aveva lanciato un appello all’unità per il bene del paese. L’accordo per l’estensione di due settimane, questa volta Sanchez lo ha raggiunto con Ciudadanos e i baschi di Pnv ma non con Erc, la formazione catalana che, con la sua astensione per l’investitura all’esecutivo dopo le elezioni di novembre, ha consentito al leader del Psoe di formare il governo con Podemos, il primo governo di coalizione della Spagna democratico. Un equilibrio però molto precario e che è adesso a rischio, dal momento che Erc, critico del dialogo del governo con Ciudadanos, ha confermato il suo voto negativo ma ha anche messo in guardia sullo sgretolamento dell’accordo che ha portato il leader del Psoe alla Moncloa, sottolineano i media spagnoli. Il portavoce di Esquerra, Gabriel Rufian, ha infatti accusato Sanchez di aver “spazzato via, forse in maniera irrimediabile, lo spirito dell’investitura”, riferisce l’agenzia Efe.
Intanto, l’esecutivo PP-Cs della Comunità di Madrid ha affermato che sarà presentato un ricorso alla Corte amministrativa contro il governo per non aver permesso alla regione di avanzare verso la fase 1. La decisione della Comunità di Madrid è stata presa nel Consiglio direttivo straordinario che si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì. Sabato scorso, durante una conferenza stampa, Díaz Ayuso aveva già annunciato di non escludere procedimenti giudiziari se i criteri delle decisioni non fossero stati resi pubblici. Dall’esecutivo ritengono che la risoluzione adottata da autorità sanitaria “non rispetti i criteri tecnici applicati in modo omogeneo a tutto il territorio” e per questo motivo hanno deciso di fare questo passo, dopo aver consultato i consulenti legali della Comunità, riportano i media.
Mercoledì era l’ultimo giorno utile, riservato alle comunità autonome per richiedere un cambiamento di fase nel rispetto del piano di riduzione progettato dall’esecutivo centrale. La maggior parte dei governi regionali ha già presentato il proprio piano e ha proposto modifiche alle restrizioni.
Fino al pomeriggio di mercoledì, il Ministro della Salute, Salvador Illa, e i tecnici hanno incontrato i rappresentanti di Asturie, Estremadura, Isole Canarie, Isole Baleari, Murcia, Ceuta, Melilla, Galizia e Cantabria.