K metro 0 – Mosca – Un altro Paese che ha scelto di dire basta alle più rigide restrizioni quale strumento necessario per contenere il contagio è la Russia. Milioni di lavoratori mandati nelle fabbriche e nei cantieri in tutta il Paese. Da martedì scorso Vladimir Putin ha annunciato l’allentamento delle misure, nonostante il Paese
K metro 0 – Mosca – Un altro Paese che ha scelto di dire basta alle più rigide restrizioni quale strumento necessario per contenere il contagio è la Russia. Milioni di lavoratori mandati nelle fabbriche e nei cantieri in tutta il Paese. Da martedì scorso Vladimir Putin ha annunciato l’allentamento delle misure, nonostante il Paese abbia ormai sfondato quota 250.000 contagi diventando il secondo al mondo per numero di positivi.
Mosca ha delegato ai leader regionali la gestione dell’emergenza anche in termine di restrizioni, anche se il tasso di infezione resta ancora alto, specialmente nella capitale. Proprio ieri lo stesso Putin ha affermato al suo governo che la vita deve riprendere normalmente sia sul piano lavorativo che familiare, perché sono le priorità nonostante l’epidemia da coronavirus.
Dietro la fretta di riprendere una vita normale, la preoccupazione per la perdita del suo consenso popolare che è sceso al 59%. Putin è impaziente di portare a termine i suoi piani, sostiene Nikolai Petrov, specialmente il voto di riforma costituzionale che è ancora ampiamente pubblicizzato sulla TV di stato e sui cartelloni pubblicitari delle città. L’analista politico di Chatham House Nikolai Petrov ha affermato: “Penso che per la prima volta nella sua vita politica, Putin deve affrontare un problema che non è assolutamente sotto il suo controllo e che ha rotto tutti i suoi piani”.
Ancora non è chiaro quando il leader russo potrebbe tornare al Cremlino. A Mosca molti ancora sono quelli che lavorano da casa. L’emergenza sanitaria ha fatto raddoppiare la disoccupazione dall’inizio della crisi sanitaria, una persona su quattro ha perso o è in pericolo imminente di perdere il lavoro. A un terzo sono stati tagliati i salari o le ore.
La Russia non nasconde i dati reali sulle vittime del coronavirus. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, in un’intervista all’agenzia di stampa Rbc, rispondendo a quanto scritto tra l’altro da New York Times e Financial Times. “A proposito delle statistiche sul coronavirus – ha affermato – vi garantisco che le autorità russe sarebbero le ultime a nascondere la verità. Questo non è uno scherzo, si tratta della vita delle persone e giocare con loro sarebbe offensivo”.
Il Paese continua a mantenersi superiore ai 10mila nuovi contagi al giorno, è questo l’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Russia. Nelle ultime 24 ore sono stati confermati 10.598 nuovi contagi, per un totale di 262.843 dall’inizio della crisi. La Russia è il secondo Paese più colpito al mondo dall’epidemia, dopo gli Stati Uniti.