K metro 0 – Bruxelles – Il parlamento dell’UE, a Strasburgo, a un anno dalle elezioni apre le sue porte a ottomila giovani provenienti da tutta Europa, in occasione della terza edizione di European Youth Event – EYE per discutere del futuro dell’Unione europea. Ad inaugurare l’evento è stata una speciale esecuzione dell’Inno europeo, cantato da
K metro 0 – Bruxelles – Il parlamento dell’UE, a Strasburgo, a un anno dalle elezioni apre le sue porte a ottomila giovani provenienti da tutta Europa, in occasione della terza edizione di European Youth Event – EYE per discutere del futuro dell’Unione europea. Ad inaugurare l’evento è stata una speciale esecuzione dell’Inno europeo, cantato da un gruppo di giovani.
Subito dopo si è iniziato con un primo incontro tra Antonio Tajani, presidente del parlamento Ue e 751 giovani – il numero esatto degli attuali eurodeputati – seduti sugli scranni. L’incontro è durato due ore e mezza dove il presidente ha accolto questi giovani attraverso un saluto in più lingue. Il presidente ha quindi dichiarato: “il parlamento è la loro casa perché i suoi membri lavorano per i cittadini europei e che l’Europa ha bisogno dei giovani perché loro sono il suo futuro” ha poi raccomandato ai giovani di non uccidere i sogni ma di trasformarli in realtà. Ha affrontato poi il tema della “disoccupazione giovanile” e il tema della “fuga dei cervelli” dall’UE, questioni che secondo lui, occorrono di un’attenzione speciale da parte dell’Europarlamento, ma si è parlato anche dell’importanza del digitale che in molti casi significa più democrazia e partecipazione. A questo proposito una studentessa francese ha chiesto al presidente di tutelare il diritto al “libero upload” per difendere la libertà dei giovani di comunicare e scambiare. Si è discusso anche della fondazione delle università europee in associazione con le istituzioni, di più risorse per l’Erasmus e per le associazioni giovanili; più sostegno agli scambi tra giovani europei e giovani extra europei e un “permesso di soggiorno europeo” per studenti non Ue e si è trattato anche il tema dei dazi americani su acciaio e alluminio provenienti dall’UE.
Inoltre Tajani ha lanciato diversi appelli ai giovani tra cui quello di partecipare alle decisioni politiche per evitare “che qualcun altro decida per noi”. Secondo il presidente il primo dovere di un politico è di “non spegnere i valori e i sogni dei giovani”. Ricordando poi che l’Europa “non è solo quella dell’euro” ma un luogo di libertà, Tajani ha infatti rivolto l’invito “a non dimenticare mai che il nostro continente è il solo dove non c’è la pena di morte”.
Tra le voci dei giovani che hanno partecipato a EYE vi è quella di Giovanni di Genova, 22 anni ad agosto, laureando in scienze internazionali e diplomatiche, che si definisce europeista. Secondo Veronica, 21 anni che studia economia e scienze sociali a Trento, la vera urgenza è invece è quella “di salvare il pianeta perché senza ossigeno nulla è possibile”. Natascia, 25 anni, di Catania e iscritta a giurisprudenza, ha dichiarato che darà il voto solo a chi “propone soluzioni e misure per mettere in pratica i valori europei, in particolare quelli della solidarietà, della libertà ma anche della sicurezza”. Mentre Marco, 19 anni, di La Spezia, iscritto al primo anno di scienze politiche a Firenze, vorrebbe che tutti fossero europeisti dichiarando: “Vorrei che tutti i partiti fossero europeisti ma con visioni diverse sulla e per la Ue, mentre ora mi stanno costringendo a scegliere tra pochi partiti europeisti”. In quest’epoca in cui populismi e sovranismi sembrano avere sempre più spazio in Europa questo evento e le voci di questi giovani ci fanno ben sperare per il futuro dell’Europa.