K metro 0 – Bruxelles – L’economia dell’Eurozona ha subito una pesante battuta di arresto, registrata nel primo trimestre, a causa del blocco nei paesi per il Covid-19. Una prima stima del PIL calcolata tra gennaio e marzo ha mostrato una contrazione del 3,8%. Un forte calo dell’attività economica si è verificato in Francia e
K metro 0 – Bruxelles – L’economia dell’Eurozona ha subito una pesante battuta di arresto, registrata nel primo trimestre, a causa del blocco nei paesi per il Covid-19. Una prima stima del PIL calcolata tra gennaio e marzo ha mostrato una contrazione del 3,8%.
Un forte calo dell’attività economica si è verificato in Francia e in Spagna nello stesso periodo. In Germania, la disoccupazione è aumentata anche se resta relativamente bassa rispetto ad altre nazioni. Andrew Kenningham del Capital Economics ha definito la situazione economica europea una bufera fatta di numeri deprimenti che confermano che l’economia è in caduta libera. Nel caso della Francia, il calo del 5,8% del prodotto interno lordo è stato il più grande registrato dall’inizio del 1949. La Spagna ha visto una contrazione del 5,1%, mentre l’economia italiana è notevolmente diminuita al 4,7%. In Germania i nuovi dati relativi al mercato del lavoro cominciano a mostrare l’impatto della pandemia, con un aumento nel mese di aprile di 373.000 persone senza lavoro.
Intanto la presidente della Banca centrale europea (BCE) Christine Lagarde ha affermato che una brusca flessione dell’attività economica dell’eurozona in aprile suggerisce un impatto della pandemia probabilmente ancora più grave nel secondo trimestre. Ha avvertito che la crescita economica dell’Eurozona potrebbe scendere tra il 5% e il 12% quest’anno, a seconda della durata delle misure di contenimento e del successo delle politiche volte a mitigare le conseguenze economiche per le imprese e i lavoratori. Lagarde ha aggiunto inoltre, che la BCE è pienamente disposta ad aumentare le misure di sostegno di emergenza per alleggerire l’onere della pandemia a quanto sia necessario e per tutto il tempo che ci vorrà.
La situazione economica anche oltre Oceano non è delle migliori. Il numero di americani che ha chiesto l’indennità di disoccupazione a causa del coronavirus è aumentato di 30 milioni. I dati governativi pubblicati oggi mostrano che la scorsa settimana 3,8 milioni di lavoratori licenziati hanno chiesto prestazioni per l’esenzione dall’occupazione, portando il totale a circa 30,3 milioni nelle sei settimane dall’inizio dell’epidemia, forzando la chiusura delle fabbriche e di altre imprese.
I licenziamenti stimati sono di 1 lavoratore americano su 6 e comprendono per lo più il Texas, le aree metropolitane di New York e Chicago.
Negli Stati Uniti, gli economisti hanno previsto che il tasso di disoccupazione per aprile potrebbe raggiungere il 20%, una cifra che non si vedeva dalla depressione, quando il tasso ha raggiunto il 25%.
Questa settimana, il governo ha stimato che l’economia si è ridotta a un tasso annuo del 4,8%. Il trimestre in corso dovrebbe essere molto più grave con un calo previsto del 40%.
Molti governatori degli Stati Unito hanno intrapreso misure provvisorie per far riaprire le attività e ripartire le loro economie, ma purtroppo le indagini mostrano che una grande maggioranza degli americani è ancora diffidente per il ritorno a una vita normale: fare shopping, viaggiare ecc.
Intanto arriva una buona notizia, si tratta del possibile uso di un farmaco antivirale, il Remdesivir, risultato efficace contro il coronavirus. Il governo degli Stati Uniti e altri paesi stanno lavorando per rendere il farmaco disponibile il prima possibile per i pazienti. Questa notizia ha sollevato i mercati mondiali.
Il bilancio dei casi di coronavirus a livello mondiale ha superato i 3,2 milioni: secondo i dati aggiornati forniti dalla Johns Hopkins University nel modo si registrano ora 3.207.248 contagi, 230.309 morti mentre le persone guarite sono 984.161. Negli Stati Uniti, nelle ultime 24 ore, sono morte 2.502 persone, portando così a 61.717 il numero dei decessi totali per Covid19. L’Europa continua a essere il continente più toccato dalla malattia con 27.967 decessi in Italia, 26.711 nel Regno Unito, 24.543 in Spagna e 24.376 in Francia. (dati AFP).