K metro 0 – Washington – La pandemia fa sentire i suoi effetti negativi sull’economia degli Stati Uniti che – secondo i dati appena diffusi dal Bureau of Economic Analysis – ha visto nel primo trimestre il prodotto interno lordo scendere del 4,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. Si tratta della peggiore contrazione dal quarto trimestre 2008, in piena crisi finanziaria globale. Sul dato pesano la crisi sanitaria i lockdown, con blocchi di settori significativi dell’economia: particolarmente pesante l’impatto sui consumi privati, motore del Pil Usa. Alla luce di questi sviluppi la Fed ha deciso di mantenere invariati i tassi fra lo 0 e lo 0,25%.

Intanto brutte notizie arrivano anche dalla Boeing, che prevede di tagliare il 10% della sua forza lavoro. Il costruttore di aerei statunitense, in difficoltà, impiega 150.000 persone in tutto il mondo ed era già sotto pressione dopo essere stato costretto a mettere a terra i suoi aerei 737 Max a seguito di due incidenti mortali. Il 10% dei posti di lavoro sarà tagliato in tutta l’azienda, ma Boeing ha ammesso che le riduzioni sarebbero più ripide in alcuni reparti.

L’amministratore delegato di Boeing, Dave Calhoun, ha dichiarato in una nota al personale che la pandemia ha causato una forte crisi all’attività. Ha aggiunto inoltre: “l’industria aeronautica avrà bisogno di anni per tornare ai livelli di traffico registrati fino a pochi mesi fa”.

Boeing ha inoltre annunciato una perdita ante-imposta del primo trimestre, pari a 1,5 miliardi di dollari rispetto a un utile ante imposte di 2,3 miliardi di dollari lo scorso anno. Le vendite sono scese del 26% a 17 miliardi di dollari.

Altro tema importante a livello globale è quello del trasporto pubblico. Nelle città di tutto il mondo, i sistemi di trasporto sono la chiave per portare i lavoratori sul posto di lavoro e riavviare le economie devastate. Tutto il sistema dovrà essere rivisto al tempo del Covid-19 e in previsione delle successive fasi di uscita dalla quarantena.

In Europa, in particolare, il trasporto pubblico sta diventando una delle questioni più importanti da affrontare. A Parigi, l’azienda di aeromobili Airbus ha registrato una perdita del primo trimestre di 481 milioni di euro (515 milioni di euro), licenziando così milioni di lavoratori e chiedendo miliardi di prestiti per superare la crisi.

Swiss manterrà il suo orario ridotto al minimo almeno sino a 31 maggio: la scadenza attuale del 17 è stata quindi posticipata, in linea con quanto fatto dalla casa madre Lufthansa. Swiss infatti, dal 23 marzo ricorre soltanto a sei velivoli, di cui cinque a corto raggio – impiegati per collegamenti da Zurigo e Ginevra verso determinate città europee – e uno per le lunghe distanze, che serve tre volte alla settimana New York. I restanti 85 aerei sono a terra. Complessivamente il vettore aereo gestisce 28 voli settimanali.

Anche la flotta Austrian Airlines a lungo raggio si trasforma: gli aerei ora trasportano merci, principalmente dalla Cina e dalla Malesia all’Austria. A tal fine, Austrian Airlines ha già utilizzato lo spazio sui sedili degli aeromobili in cabina passeggeri nelle ultime settimane, oltre alla cargo capacity nell’aircraft belly. A causa della forte domanda, la compagnia aerea ha avviato il processo di certificazione necessario per la conversione temporanea di aeromobili passeggeri in aerei cargo. Ieri la conversione del primo dei due B777 è iniziata presso Austrian Technik a Vienna.

La ferrovia nazionale olandese, ad esempio, ha iniziato a riportare i treni più lunghi in servizio per rendere più facile il distanziamento tra i passeggeri.