Raccolta fondi per far arrivare la mascherina con il sorriso stampato ai profughi di Cipro. K metro 0 – Bolzano – Anche nella regione autonoma del Trentino-Alto Adige, diverse aziende hanno trasformato, almeno temporaneamente, la propria produzione ordinaria in produzione di specifici prodotti e articoli necessari a tutti per contrastare la pandemia di Coronavirus. E’ partito
Raccolta fondi per far arrivare la mascherina con il sorriso stampato ai profughi di Cipro.
K metro 0 – Bolzano – Anche nella regione autonoma del Trentino-Alto Adige, diverse aziende hanno trasformato, almeno temporaneamente, la propria produzione ordinaria in produzione di specifici prodotti e articoli necessari a tutti per contrastare la pandemia di Coronavirus.
E’ partito dalla città di Bolzano “One for one mask”- Mascherina una per una – il progetto di solidarietà per profughi a Cipro. Dopo la trovata del “caffè sospeso” ora arriva la “mascherina sospesa” per l’acquirente e per una persona in difficoltà. Chi comprerà una mascherina con il “sorriso stampato”, prodotto indispensabile per contrastare il contagio, antibatterica e lavabile a 90 gradi, ne donerà un’altra immediatamente ai rifugiati a Cipro tramite “Refugge Support Europe”.
Il progetto è stata lanciato da Sara Pacifici e Bernhard Schönhuber, bolzanini attivi nel campo della moda, che insieme a Daniel Tocca, sono i fondatori rispettivamente del brand di abbigliamento sostenibile Re-Bello, nato a Bolzano nel 2013 con l’obiettivo di portare nel mondo della moda un design fortemente caratterizzato, che utilizza solo tessuti ecologici certificati a basso impatto ambientale e del Kauri store, concept store dedicato alla sostenibilità, uniti insieme alla fumettista creatrice di “The Sketchup Club”.
“Per avviare la produzione è necessario arrivare a un minimo di 5000 pezzi. La campagna sarà gestita sulla piattaforma di raccolta fondi indiegogo”, spiegano gli ideatori dell’iniziativa “ne for one mask”. “Il virus – aggiungono – ci ha mostrato come il nostro stile di vita non fosse più sostenibile, come il sistema avesse bisogno di premere il tasto ‘pausa’ per far respirare il nostro pianeta”.