K metro 0 – Bucarest – In Romania si fanno i conti con la pandemia da COVID 19 e, durante questa fase di lockdown, molti sono i controlli e le forze di polizia hanno comminato circa 200.000 multe, in meno di 30 giorni, a cittadini che non hanno rispettato le restrizioni imposte dal Governo. Come
K metro 0 – Bucarest – In Romania si fanno i conti con la pandemia da COVID 19 e, durante questa fase di lockdown, molti sono i controlli e le forze di polizia hanno comminato circa 200.000 multe, in meno di 30 giorni, a cittadini che non hanno rispettato le restrizioni imposte dal Governo.
Come riportato dalla BBC, l’importo totale delle multe ammonta a 78 milioni di euro elevate tra il 24 marzo e il 19 aprile, una cifra importante in un paese come la Romania (cifra che equivale alle ritenute d’imposta sulle società del mese di febbraio 2020), e anche uno dei sindaci di Bucarest, Robert Negoita, è stato multato di 10.000 lei dopo essere stato sorpreso a pedalare in un parco pubblico, visto che i parchi sono chiusi, giustificando la sua azione riferendo di trovarsi lì per svolgere un’ispezione. Negoita è il sindaco di un’area della Capitale densamente popolata (settore 3), zona dove vivono molte famiglie e proprio per questo ha dichiarato che, come ogni cittadino, doveva rispettare le indicazioni ed era disposto ad affrontarne le conseguenze.
Come in Italia e Francia, anche in Romania i cittadini devono compilare un modulo ufficiale prima di uscire di casa dichiarando le motivazioni dell’uscita. Questo modulo deve essere presentato insieme a una carta d’identità, se vengono fermati dalla polizia o dai militari, per i trasgressori le multe che vanno da 2.000 a 20.000 lei, in un paese dove lo stipendio mensile medio è di circa 3.000 lei.
Sempre all’autorevole TV britannica l’analista Radu Magdin afferma che “Rispettare le restrizioni del blocco è fondamentale e credo che questo sia il principale risultato della decisione delle autorità di imporre multe così elevate”, sottolineando che “Il sistema sanitario rumeno è vulnerabile di fronte a questa pandemia”. In un paese che ha una popolazione di circa 20 milioni di persone, ed ha uno dei sistemi sanitari nazionali più in sofferenza e con meno finanziamenti d’Europa, l’imposizione di salate multe è vista come un deterrente per non sovraccaricare rapidamente il sistema sanitario per via dei contagi.
Nel frattempo, 1.112 dipendenti della compagnia aerea nazionale Tarom entrerà in disoccupazione tecnica per 90 giorni, dal 27 aprile, riceverà un’indennità di disoccupazione tecnica pari al 75% dello stipendio base relativo alla posizione occupata. Circa il 30-35% del personale totale a livello aziendale sarà mantenuto, secondo un’informazione firmata dal direttore generale di Tarom, George Barbu, trasmessa ai dipendenti dell’azienda, entrata in possesso di News.ro. La società conta oltre 1.900 dipendenti. Nel 2019 gli utili medi mensili per dipendente determinati sulla base delle spese salariali sono stati fissati a 7.835 lei. “Data la mancanza di risorse finanziarie, materiali e la necessità di conservare le risorse umane dell’azienda, la direzione – si legge nel comunicato – ha deciso che, durante il periodo in cui l’attività non ha piani di volo confermati il trasporto aereo sarà sospesa, una parte del personale entrerà in disoccupazione tecnica. Al momento l’attività principale dell’azienda è praticamente bloccata.
Come riferito da ANSA Europa, uno degli aspetti di questa fase di lockdown, con la chiusura di molte attività, è stata una crescita esponenziale delle vendite on line e delle consegne domestiche di cibo, e se a livello europeo i numeri sono tutti in salita in Romania solamente il 23% della popolazione compresa tra i 16 e i 74 anni ha fatto acquisti online nel 2019, questa è la percentuale più bassa tra gli stati membri dell’Unione Europea, come riportato da Eurostat. L’istituto di statistica europeo aggiunge che “Durante l’attuale pandemia di coronavirus, con lockdown in atto e consumatori obbligati al distanziamento sociale, si può attendere che l’e-commerce registrerà una nuova crescita”.
Il tasso di disoccupazione nel 2019 è stato del 3,9%, in calo rispetto all’anno precedente, dal 4,2% nel 2018, mentre la popolazione attiva della Romania era di 9,033 milioni di persone, di cui 8,68 milioni occupati e 353.000 erano disoccupati, secondo i dati pubblicati mercoledì dal National Institute of Statistics (INS).
Per quanto riguarda la situazione dei numeri della pandemia in Romania il bilancio ufficiale al 21 di aprile parla di 507 le persone che hanno perso la vita per via del COVID 19 e 9.242 quelle contagiate.
Come segnalato da blastingnews i dati relativi ai cittadini rumeni residenti in altri Stati parlano di 732 persone contagiate dal coronavirus così suddivise: 422 in Italia, 196 in Spagna, 26 in Francia, 13 in Germania, 57 nel Regno Unito, due in Namibia, due negli Stati Uniti, tre in Austria, due in Belgio, due in Indonesia, due in Svizzera ed uno in Argentina, Tunisia, Irlanda, Lussemburgo e Svezia.
Infine il numero dei cittadini rumeni deceduti all’estero fino ad oggi è di 61 persone, di cui: 14 in Italia, 15 in Francia, 19 nel Regno Unito, sette in Spagna, tre in Germania, uno in Belgio, uno in Svezia ed uno in Svizzera.
Redazione con Diana Tasini