K metro 0 – Berlino – Dopo un mese di lockdown, per via della pandemia da COVID 19, si iniziano a tirare le prime somme e in Germania, come in altri paesi europei, si sta cercando di avviare faticosamente la cosiddetta “fase 2”, ovvero quella che dovrebbe vedere riaperture delle attività produttive ed uffici pubblici,
K metro 0 – Berlino – Dopo un mese di lockdown, per via della pandemia da COVID 19, si iniziano a tirare le prime somme e in Germania, come in altri paesi europei, si sta cercando di avviare faticosamente la cosiddetta “fase 2”, ovvero quella che dovrebbe vedere riaperture delle attività produttive ed uffici pubblici, sempre mantenendo il distanziamento sociale e le misure necessarie a scongiurare una seconda ondata della pandemia.
Jens Spahn, Ministro della Sanità tedesco, ha affermato che il blocco di un mese alle attività ha sortito gli effetti sperati, cioè aver messo sotto controllo l’epidemia di coronavirus in Germania, “Da maggio negli ospedali si dovrebbe tornare progressivamente verso una nuova normalità, nella quale si possano recuperare anche gli interventi chirurgici rimandati” mentre “Sono 80 mila i guariti dal coronavirus in Germania”, il sistema sanitario nazionale “non è mai stato finora sotto stress”. Il ministro ha sottolineato che nel confronto su scala internazionale la Germania ha retto “bene”. Fra le ragioni, la circostanza che “il sistema sanitario è complessivamente in buono stato” e che ci sia un’ampia capacità di posti di terapia intensiva.
È intervenuta anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, dichiarando che c’era “un piccolo margine di errore” e che “cautela dovrebbe essere la parola d’ordine”. A tal proposito ha annunciato alcuni tentativi per iniziare ad allentare le restrizioni, infatti alcuni negozi più piccoli riapriranno la prossima settimana e le scuole inizieranno a riaprire all’inizio di maggio, con particolare attenzione rivolta agli studenti ed ai loro esami, mentre le strutture sportive e ricreative, insieme a caffè e ristoranti, rimarranno chiusi indefinitamente. In una fase così difficile va ricordato che la rete tedesca di laboratori diagnostici è stata elogiata, a livello internazionale, per aver risposto in tempi molto brevi all’esplosione della pandemia. Infatti, all’inizio di aprile, la Germania stava facendo più di 100.000 test (con tampone) ogni giorno, consentendo di rintracciare più portatori di coronavirus che in altri paesi dell’Unione Europea.
Il Ministro della Sanità ha affermato inoltre che entro il mese di agosto le aziende tedesche produrranno settimanalmente fino a 50 milioni di mascherine, destinate agli operatori sanitari.
In Germania il grado di lockdown varia da regione a regione, ad esempio è più stretto negli stati di Baviera e Saarland, mentre lo stato orientale della Sassonia è diventato il primo stato tedesco a rendere obbligatorio l’uso di mascherine sui trasporti pubblici e nei negozi.
A proposito dell’uso della mascherina, che ricordiamo essere obbligatoria in Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia, va segnalato che nella vicina Danimarca da lunedì 20 aprile potranno riaprire alcune attività tra cui parrucchieri, dentisti, tatuatori e istruttori di scuola guida. Queste aziende dovranno seguire le linee guida indicate, e ogni ulteriore allentamento delle misure restrittive in futuro dipenderà dal fatto che i danesi rispettino le regole di allontanamento sociale.
Volgendo lo sguardo al numero delle vittime (che è ancora in aumento in Germania), ad oggi si registrano 3.868 persone decedute per COVID 19, comunque meno che in Italia, Spagna o Francia. Così come il numero di operatori sanitari infetti risulta ancora in aumento, e sono fino ad ora quasi 134.000 le persone che sono state infettate.