K metro 0 – Madrid – Dopo oltre un mese e mezzo di lotta contro il Coronavirus, Luis Sepulveda non ce l’ha fatta. È morto in Spagna a Oviedo, all’ospedale universitario Centrale delle Asturie. Sepulveda e la moglie, la poetessa Carmen Yáñez, avevano cominciato ad accusare i sintomi dell’infezione il 25 febbraio, dopo aver partecipato
K metro 0 – Madrid – Dopo oltre un mese e mezzo di lotta contro il Coronavirus, Luis Sepulveda non ce l’ha fatta. È morto in Spagna a Oviedo, all’ospedale universitario Centrale delle Asturie.
Sepulveda e la moglie, la poetessa Carmen Yáñez, avevano cominciato ad accusare i sintomi dell’infezione il 25 febbraio, dopo aver partecipato al festival letterario “Correntes d’Escritas” che si è tenuto a Póvoa de Varzim in Portogallo dal 18 al 23 febbraio, anche se il Paese risulta tra quelli non particolarmente colpiti dal virus. Le condizioni dello scrittore, sedato e intubato, la cui polmonite gli impediva di respirare, sono apparse subito più gravi di quelle della moglie, ed entrambi sono stati ricoverati nello stesso ospedale. Poi la guarigione di lei e l’aggravarsi di lui. Dopo due settimane, si è cominciato a parlare di un coma senza ritorno, anche se dalle Asturie la moglie Carmen forniva delle notizie più rassicuranti: “Ha già recuperato un polmone e va verso il recupero dell’altro e i medici dicono che migliora ogni giorno di più”. A queste dichiarazioni sono seguiti giorni di silenzio e poi questa mattina la triste notizia. Lo scrittore e storico resistente cileno è scomparso all’età di 70 anni, festeggiati ad ottobre a Milano con la sua casa editrice italiana Guanda e i suoi lettori.
Vincitore del Premio Hemingway per la Letteratura, del Premio Chiara alla carriera e insignito di una Laurea Honoris Causa in Lettere dall’Università di Urbino, lo ricordiamo come l’autore de ‘Il vecchio che leggeva romanzi d’amore’, pubblicato in Italia nel 1993, con cui aveva conquistato il palcoscenico internazionale, e della ‘Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare’, diventata anche un film d’animazione, che lo ha consacrato come scrittore per un pubblico di tutte le età.
Credeva nella potenza della parola e di un certo giornalismo letterario. Scrittore di oltre venti romanzi, libri di viaggio, sceneggiature e saggi, Sepùlveda ci ha donato con le sue opere le grandezze e le miserie della storia del Novecento, scegliendo la letteratura per “dar voce a chi non ha voce”.