K metro 0 – Parigi – Nel tardo pomeriggio del 15 aprile 2019, esattamente un anno fa, un incendio di grosse proporzioni ha divorato la cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio dell’umanità, meta di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ribadito oggi, a un anno esatto dalla tragedia,
K metro 0 – Parigi – Nel tardo pomeriggio del 15 aprile 2019, esattamente un anno fa, un incendio di grosse proporzioni ha divorato la cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio dell’umanità, meta di turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ribadito oggi, a un anno esatto dalla tragedia, che “tutto” sarà fatto per ricostruire la cattedrale. In un video apparso sul sito dell’Eliseo, Macron, afferma che il dramma non è stato dimenticato anche se “Le nostre giornate, i nostri pensieri, le nostre vite sono accaparrate” dalla crisi del Coronavirus. “Ricostruiremo Notre-Dame – annuncia – in 5 anni, ho promesso. Faremo di tutto per rispettare questa scadenza. Certo, il cantiere è in attesa in questo momento per la crisi sanitaria, ma riprenderà appena sarà possibile”. L’inquilino dell’Eliseo, nel messaggio, ha ringraziato “tutti quelli che, ieri, l’hanno salvata e quelli che, oggi, la ricostruiscono”.
Ma l’emergenza Covid-19 ha bloccato ogni tipo di attività, anche il cantiere più famoso al mondo è stato messo in quarantena, con i circa duecento operai a casa. “Già nelle prossime settimane”, comunica Jean-Louis Georgelin, il generale commissario straordinario per i lavori, in vista della fine del lockdown l’11 maggio. Il cantiere ha già subito pause e ritardi. Dopo 12 mesi, non è ancora finita la messa in sicurezza della cattedrale e della ricostruzione si comincerà a parlare – se tutto va bene – l’anno prossimo.
Anche nel mese di luglio 2019 il Prefetto di Parigi aveva sospeso i lavori, a causa del rischio di contaminazione da piombo, infatti, la guglia che si è fusa nell’incendio, ha rilasciato trecento tonnellate di piombo nell’area; dopo un po’ il cantiere aveva riaperto con norme di sicurezza molto più severe. Era stata rimossa la grande struttura portante montata per il restauro della guglia, da dove si è innescato l’incendio. Finalmente a dicembre era arrivata a Parigi la gigantesca gru di 80 metri che serviva per ricominciare i delicati lavori, sino a quando non si è affacciato questo devastante virus.
La Germania si è offerta di aiutare a ricostruire parti della Cattedrale, i funzionari hanno suggerito mercoledì che gli artigiani tedeschi potrebbero rifare alcune delle grandi finestre clericali situate nella parte superiore verso il soffitto, progettate per far entrare luce e aria nella cattedrale. Il governo tedesco ha affermato che tre produttori di vetro, che conducono lavori di restauro di cattedrali in Germania, potrebbero offrire “grande competenza” ai loro colleghi francesi. Il ministro tedesco della cultura, Monika Gruetters, ha dichiarato che il suo Paese è pronto a sostenere i costi.
“Notre-Dame è un po’ l’immagine di tante persone che soffrono in questo momento: ferita, e con urgente bisogno di cure” ha ricordato il rettore della cattedrale, Patrick Chauvet.
La grossa campana della torre Sud della Cattedrale, costruita tra il XII e il XIV secolo nel cuore di Parigi, ha suonato stasera alle 20,00 per ricordare l’inizio dell’incendio, orario che coincide anche con il momento in cui i cittadini dedicano gli applausi di ringraziamento, dalle loro finestre, per tutti i medici e personale sanitario in prima linea ogni giorno.
E’ salito a 17.167 il numero dei morti in Francia a causa del coronavirus, dopo che nelle ultime 24 ore è stata raggiunta la cifra record di 1.438 decessi, mentre i casi sono saliti a 106.206, 2.633 in più di ieri. Lo ha reso noto il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, secondo cui per il settimo giorno consecutivo è calato il numero dei ricoverati in terapia intensiva (-273).