K metro 0 – Roma – Il mondo è bloccato a seguito della pandemia di coronavirus, le famiglie si trovano in una situazione inconsueta, alcuni studenti liceali raccontano come hanno dovuto stravolgere la loro quotidianità, riadattandola a questo periodo di quarantena, le loro preoccupazioni e soprattutto le loro mancanze. Ragazzi diversi e visioni differenti; c’è
K metro 0 – Roma – Il mondo è bloccato a seguito della pandemia di coronavirus, le famiglie si trovano in una situazione inconsueta, alcuni studenti liceali raccontano come hanno dovuto stravolgere la loro quotidianità, riadattandola a questo periodo di quarantena, le loro preoccupazioni e soprattutto le loro mancanze.
Ragazzi diversi e visioni differenti; c’è chi vive questo periodo come se fosse in un film, chi pensa di vivere un incubo, chi è arrabbiato con il mondo e chi invece è ottimista. Durante le giornate studiano, leggono, cucinano, si allenano e provano ad inventarsi nuove attività. Nelle loro parole si percepisce la mancanza delle loro semplici vite, che adesso assomigliano ad un traguardo da raggiungere, si capisce quanto siano importanti, per loro, i coetanei con cui trascorrono intere giornate e come adesso si sentano disorientati. Ma nelle loro parole si legge anche il coraggio e la determinazione di una generazione che vuole combattere. Io sono una delle tante persone costrette a rimanere a casa. Essendo una persona curiosa, all’inizio di questa quarantena mi sono chiesta il perché questo periodo dovesse durare proprio quaranta giorni e per questo mi sono informata. Nel corso della storia molti avvenimenti importanti si sono verificati nell’arco di tempo di quaranta giorni, ma c’è una parola che può descriverli tutti; cambiamento. A livello personale sto sfruttando questi giorni per prendere decisioni importanti, curare di più i miei affetti e provare a migliorarmi sotto alcuni aspetti caratteriali, prendendomi del tempo per me stessa. Ad esempio, una delle prime decisioni che ho preso è stata quella di proseguire il percorso scolastico di quest’anno, provando a superare ogni mia difficoltà. Vivo ogni giorno in modo intenso cercando di sentirmi soddisfatta a fine giornata; apprezzo le piccole cose che nella vita di tutti i giorni ignoravo, ho rafforzato legami e ne ho riallacciati altri che si erano trascurati o pensavo rovinati, ho capito l’importanza di come ogni mio piccolo gesto possa influire in un mondo così grande. Per me ogni grande avvenimento ha una fine ma anche una morale.
Vedo questa quarantena come un ostacolo da superare con la forza dell’unione, legata ad un periodo di riflessione generale. Siamo arrivati in un punto della nostra vita in cui tutto è scontato, in cui apprezziamo chi ci dà un oggetto, rispetto a chi ci offre il suo affetto, in cui abbiamo tutto ma diciamo di non avere niente, perché in realtà puntiamo sempre ad avere di più, in cui esistono troppi stereotipi, siamo arrivati in un punto in cui non ci interessa né del nostro mondo né del prossimo. Per questo, adesso, ci troviamo a darci forza l’uno con l’altro, eliminando ogni sorta di cattiveria. Maturando questo pensiero posso descrivere la mia quarantena con una sola parola; cambiamento.
di Eleonora Mazzurco