K metro 0 – Strasburgo – La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), che ha già comunicato di aver adottato misure eccezionali a causa della crisi del coronavirus, ha determinato venerdì 27 marzo di sospendere la pubblicazione di tutte le sentenze: “La Corte ha deciso di non notificare più le sue sentenze e decisioni fino
K metro 0 – Strasburgo – La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), che ha già comunicato di aver adottato misure eccezionali a causa della crisi del coronavirus, ha determinato venerdì 27 marzo di sospendere la pubblicazione di tutte le sentenze: “La Corte ha deciso di non notificare più le sue sentenze e decisioni fino alla ripresa della normale attività, ad eccezione della Grande Camera e dei casi particolarmente urgenti. La Corte di conseguenza, continuerà ad adottare sentenze e decisioni, ma sospenderà la loro pronuncia fino a questa ripresa, – ha affermato la corte di Strasburgo in un comunicato stampa, – “fino a quando non potrà condurre in modo normale il proprio lavoro”. Garantendo tuttavia che i giudici continueranno a esaminare i ricorsi in arrivo e già pendenti. La CEDU ha annunciato a metà marzo che per la prima volta dalla sua creazione nel 1959, stava adottando misure eccezionali per far fronte alla crisi del coronavirus, continuando a svolgere le sue attività essenziali e urgenti.
La CEDU adotta tale misura per evitare di far scadere i termini di ricorso: normalmente dopo una decisione, le parti hanno tre mesi per richiedere un riesame del loro caso dinanzi alla Grande Camera, l’equivalente della Corte d’appello per il CEDU.
In una nota, la Corte ricorda che dal 16 marzo sono state finalizzate 64 sentenze e 172 decisioni relative ad altrettanti ricorsi pendenti. Inoltre, dal 16 marzo Strasburgo ha sospeso per un mese la regola, che impone a chi fa appello alla Corte, di presentare il proprio ricorso contro lo Stato entro sei mesi, e anche tutti i limiti temporali imposti alle parti per presentare documenti e argomentazioni nei ricorsi già pendenti.