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Covid-19. Italia, quasi 5500 morti. I positivi sono 46638

Covid-19. Italia, quasi 5500 morti. I positivi sono 46638

K metro 0 – Adnkronos – Roma – Sono 5476 i morti in Italia nella crisi coronavirus. Rispetto a ieri, sono stati registrati altri 651 decessi. Sono i dati diffusi da Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione civile. Le persone guarite sono 7024 (952 in più), il totale dei casi attualmente positivi è 46638, con

K metro 0 – Adnkronos – Roma – Sono 5476 i morti in Italia nella crisi coronavirus. Rispetto a ieri, sono stati registrati altri 651 decessi. Sono i dati diffusi da Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione civile. Le persone guarite sono 7024 (952 in più), il totale dei casi attualmente positivi è 46638, con un incremento di 3957. In isolamento domiciliare 23.783 persone, 19846 sono ricoverate e 3009 (6%) sono in terapia intensiva.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 17.885 in Lombardia, 6.390 in Emilia-Romagna, 4.644 in Veneto, 4.127 in Piemonte, 2.231 nelle Marche, 2.144 in Toscana, 1.351 in Liguria, 1.272 nel Lazio, 866 in Campania, 738 in Friuli Venezia Giulia, 885 nella Provincia autonoma di Trento, 648 nella Provincia autonoma di Bolzano, 748 in Puglia, 596 in Sicilia, 539 in Abruzzo, 500 in Umbria, 354 in Valle d’Aosta, 327 in Sardegna, 260 in Calabria, 81 in Basilicata e 52 in Molise.

“I numeri di oggi sono in controtendenza rispetto a ieri, ci auguriamo tutti che questi numeri possano essere confermati nei prossimi giorni. Non bisogna abbassare la guardia”, le parole di Borrelli relative all’emergenza. “Abbiamo registrato 12 colleghi positivi al coronavirus nel nostro dipartimento, abbiamo sanificato gli ambienti e abbiamo adottato le misure necessarie per il personale. Questa struttura continuerà a garantire tutto il supporto e il coordinamento necessario alla gestione dell’emergenza. È il nostro lavoro e ne andiamo fieri”.

Intanto, il premier Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm con la nuova stretta sulle attività produttive del Paese a partire da domani. “Sono consentite le attività che erogano servizi di pubblica utilità, nonché servizi essenziali” dall’ultima stretta. “Resta tuttavia ferma la sospensione del servizio di apertura al pubblico di musei e altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice beni culturali, nonché dei servizi che riguardano l’istruzione ove non erogati a distanza o in modalità da remoto nei limiti attualmente consentiti”, si legge nel testo.

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