K metro 0 – Bruxelles – Cade nella rete del coronavirus anche Michel Barnier, capo negoziatore della trattativa tra l’Unione europea e il Regno Unito per la Brexit. Il capo negoziatore europeo ha detto di essere positivo allo specifico controllo, affermando: “Vorrei informarvi personalmente che ho fatto il test e sono risultato positivo al Covid
K metro 0 – Bruxelles – Cade nella rete del coronavirus anche Michel Barnier, capo negoziatore della trattativa tra l’Unione europea e il Regno Unito per la Brexit.
Il capo negoziatore europeo ha detto di essere positivo allo specifico controllo, affermando: “Vorrei informarvi personalmente che ho fatto il test e sono risultato positivo al Covid 19. Sto bene, il morale è buono”. Parole positive quelle di Barnier, che in un videomessaggio su Twitter ha aggiunto che i negoziati con i funzionari britannici possono continuare. L’annuncio di Barnier ha suscitato una serie di messaggi di auguri, tra cui il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio dell’UE Charles Michel. Anche prima del tweet di Barnier, la seconda parte dei negoziati commerciali post-Brexit, che doveva aver luogo a Londra questa settimana, era già stata annullata a causa della pandemia di coronavirus.
Nelle istituzioni europee di Bruxelles sono stati individuati numerosi casi di contagio da Covid-19, che hanno consigliato di imporre il telelavoro da casa a tutto il personale con esigenze di presenza sul luogo di lavoro non indispensabile. La maggior parte dell’attività comunitaria, compresi i summit dei capi di Stato e di governo e i Consigli dei ministri, si stanno svolgendo in videoconferenza.
La pandemia ha ostacolato i negoziati faccia a faccia tra le due parti e ha aumentato le speculazioni sul fatto che il governo del Regno Unito dovrà estendere la sua scadenza autoimposta del 31 dicembre per raggiungere un accordo con il blocco. Il primo ministro britannico Boris Johnson si rifiuta di discutere su questa idea, almeno in pubblico. Nella giornata di mercoledì ha detto che la data del 31 dicembre è stata sancita dalla legge britannica, e non ha intenzione di cambiarla.
Il portavoce di Johnson, James Slack, ha dichiarato: “mandiamo a Michel Barnier i nostri migliori auguri. Abbiamo avuto una stretta conversazione con l’UE sull’opportunità di continuare a portare avanti i negoziati, e credo che entrambe le parti abbiano condiviso i loro testi sui potenziali accordi”. Le squadre negoziali di entrambe le parti hanno esaminato modi alternativi per continuare i negoziati durante l’epidemia, anche mediante videoconferenza. Mamer ha detto che giovedì i colloqui possono continuare, insistendo sul fatto che le due parti rimangono in contatto a distanza. Johnson ha dichiarato di volere un accordo commerciale completo quest’anno. Il leader conservatore ha detto che non cercheranno un’estensione dell’attuale periodo di transizione del paese, insistendo sul fatto che 11 mesi sono più che sufficienti per concludere un accordo di ampio respiro con l’UE per quanto riguarda beni e servizi. In base all’uscita della Gran Bretagna dall’UE, il paese può richiedere una proroga una tantum della transizione per un periodo massimo di due anni.
La pandemia di coronavirus, tuttavia, ha sollevato la questione se un accordo commerciale sulla Brexit possa ora essere completato in tempo, date le restrizioni sempre più onerose sui viaggi e sul lavoro messi in atto a seguito dell’epidemia. I legislatori dell’opposizione del partito laburista hanno affermato che Johnson dovrebbe chiedere una proroga, dato che non si possono ipotizzare date precise a causa del virus.
Intanto nel Regno Unito cresce la diffusione del coronavirus: anche l’Inghilterra, insieme alla Scozia e al Galles, chiuderà tutte le scuole a partire da venerdì per un periodo indeterminato. Sono stati il premier britannico Boris Johnson e il ministro dell’istruzione Gavin Williamson ad annunciarlo, confermando che il Covid-19 ha ucciso in poche ore altre trenta persone, portando il conto dei morti a 104, mentre i tamponi positivi sono passati da 1950 a 2626 in ventiquattro ore. Le scuole rimarranno aperte per figli dei dipendenti del servizio sanitario, di agenti di polizia, autisti dei supermercati e altre categorie indispensabili in questo momento. Alcune catene di supermercati hanno deciso di aprire in ore particolari per la popolazione anziana e limitare il numero di prodotti che i clienti possono acquistare.