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Covid-19. Londra, battaglia contro un virus inarrestabile

Covid-19. Londra, battaglia contro un virus inarrestabile

K metro 0 – Londra – Il primo ministro Boris Johnson davanti all’aumento di contagi in Gran Bretagna, ha chiesto agli inglesi di evitare contatti e spostamenti. La vita sociale, nella quinta economia del mondo, si è fermata, Johnson ha ordinato ai più vulnerabili di isolarsi per 12 settimane, accelerando in questo modo, la battaglia

K metro 0 – Londra – Il primo ministro Boris Johnson davanti all’aumento di contagi in Gran Bretagna, ha chiesto agli inglesi di evitare contatti e spostamenti.

La vita sociale, nella quinta economia del mondo, si è fermata, Johnson ha ordinato ai più vulnerabili di isolarsi per 12 settimane, accelerando in questo modo, la battaglia contro un virus inarrestabile, mentre il numero di casi confermati nell’isola è aumentato a 1.543, rispetto ai 1.372 del giorno precedente, con un bilancio di morti che è salito a 55,  riferisce il ministero della salute. Il premier Johnson aveva adottato un approccio meno rigoroso per combattere il virus rispetto a paesi come Italia, Spagna, Germania e Francia che hanno effettivamente bloccato gran parte dell’Europa.

“Quello che stiamo annunciando oggi è un cambiamento molto sostanziale nel modo in cui vogliamo che le persone vivano la loro vita e non riesco a ricordare nulla di simile nella mia vita”, ha detto Johnson, affiancato dal massimo scienziato del governo in una conferenza stampa a Downing Street. Il Paese si sta avvicinando alla fase di “crescita rapida” della curva dei contagi, con i casi che dovrebbero raddoppiare, da qui l’esortazione a tutti a rimanere a casa per 14 giorni, se un membro della famiglia mostra sintomi come tosse o febbre. A preoccupare soprattutto è Londra, che si trova avanti rispetto alle altre zone del Paese.

Mentre l’Organizzazione mondiale della sanità ha invitato tutti i paesi a intensificare il loro programma sanitario, il consigliere medico del governo, Patrick Vallance, ha ribadito “la chiusura delle scuole non è stata esclusa”, ma bisogna adottare le misure al momento giusto. Linea confermata da Johnson, che su questo tema è stato messo sotto forte pressione dall’opinione pubblica inglese, ulteriormente preoccupata dopo che un rapporto riservato proprio sull’epidemia nel Regno Unito, riporta che il Covid-19, durerà fino alla primavera del 2021 e potrebbe portare al ricovero negli ospedali del paese di quasi 8 milioni di pazienti, scrive il quotidiano “The Guardian”, che rivela il contenuto del rapporto dell’Ente di salute pubblica dell’Inghilterra (PhE), riservato ai soli massimi dirigenti del Servizio sanitario nazionale del Regno Unito (Nhs). In questo documento, sottolinea il “Guardian”, si ammette per la prima volta che il coronavirus circolerà nel paese per almeno altri 12 mesi e che porterà all’estremo la sfida per un Nhs già in gravi difficoltà. Il rapporto del PhE suggerisce anche che sarà infettato l’80 per cento della popolazione del Regno Unito. Inoltre, “fino al 15 per cento (7,9 milioni di persone) potrebbe necessitare di ospedalizzazione”. Il rapporto del PhE, spiega il “Guardian”, è stato redatto negli scorsi giorni per accertare lo stato di preparazione dell’apparato di sanità pubblica e di protezione civile britannico, nonché le conseguenze che il contagio potrebbe avere sul funzionamento di servizi essenziali come la polizia, i vigili del fuoco, i trasporti e le comunicazioni. I risultati sono stati approvati dalla dottoressa Susan Hopkins, direttrice dell’Unità di crisi del PhE.

Intanto, Il nuovo ministro delle finanze di Johnson, Rishi Sunak, dovrebbe annunciare un ulteriore sostegno alle imprese martedì, ha detto una fonte del ministero delle finanze, – riporta la Reuters – poiché molte aziende affrontano un enorme crisi finanziaria a seguito dalla diffusione del coronavirus. La scorsa settimana Sunak aveva annunciato il più grande piano di spesa in quasi 30 anni, comprese misure per compensare l’impatto del virus, e ha promesso più aiuto se necessario. La sterlina è scesa al minimo rispetto al dollaro USA da ottobre, questa crisi economica e finanziaria, tuttavia, non è come la crisi finanziaria del 2008, ha affermato Johnson. Alla domanda sulla necessità di una risposta coordinata a livello globale, Johnson ha affermato che nel G7 vi era un ampio consenso sulla necessità di adottare importanti misure.

“Dovremo assicurarci che tutti abbiano accesso alla liquidità”, ha affermato. “Se facciamo le cose in modalità congiunta, penso che i mercati globali comprenderanno che stiamo tutti operando nello stesso modello di quadro fiscale e penso che avremo molto più successo in questo modo,” ha affermato Johnson.

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Nizar Ramadan
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