K metro 0 – Roma – Il numero attuale dei positivi al 16 marzo è pari a 23.073. Quindi i nuovi casi positivi in Italia sono di 2.470, ha comunicato il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel corso della consueta conferenza stampa spiega che di questi malati 10.197 sono in isolamento domiciliare e 1.851
K metro 0 – Roma – Il numero attuale dei positivi al 16 marzo è pari a 23.073. Quindi i nuovi casi positivi in Italia sono di 2.470, ha comunicato il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel corso della consueta conferenza stampa spiega che di questi malati 10.197 sono in isolamento domiciliare e 1.851 in terapia intensiva.
“Oggi registriamo 414 guariti, un numero più elevato di ieri, per un totale di 2.749 – ha aggiunto – purtroppo registriamo anche 349 morti, per un totale di 2.158”. Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha sottolineato come nonostante l’Italia in questo momento abbia il numero maggiore di soggetti colpiti da Covid-19, “ha anche tutti gli strumenti per rappresentare un punto di riferimento nella comunità scientifica internazionale e svolgere addirittura un ruolo pionieristico. In Italia abbiamo messo in essere delle misure di contenimento e restrittive con l’obiettivo di andare a prevenire questa grande ondata. Che il virus possa mantenersi per qualche mese è possibile ma nessuno ad oggi ha dei dati inconfutabili per dire fino a quando”. Locatelli ha poi spiegato che non risultano al momento dei decessi di persone al di sotto dei 30 anni di età, per quanto riguarda invece la possibile trasmissione del virus attraverso oggetti, abiti e superfici ha precisato: “un virus per vivere e replicarsi ha bisogno di cellule, da solo non ce la fa”. E a proposito della proposta del presidente del Veneto Zaia di sottoporre a tampone gran parte dei residenti Locatelli ha replicato: “l’Italia è il paese che a oggi ha fatto largamente il numero più elevato di tamponi. Gli esperti hanno chiaramente identificato quali siano le categorie di pazienti meritevoli di un tampone. Un allargamento indiscriminato è irrealistico e poco utile per le strategie di contenimento di infezione nel nostro Paese”.
“A breve si avvierà anche la produzione nazionale di mascherine, che è prevista anche nel decreto ‘Cura Italia’. Ricevo richieste di tantissime aziende che si propongono di produrle”, spiega Borrelli. L’iter per la fabbricazione, secondo quanto prevede il nuovo provvedimento varato in queste ore, è stato velocizzato ed ora per la realizzazione di mascherine di tipo ‘chirurgico’ sarà necessaria la sola autorizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità, in deroga alle norme vigenti.