K metro 0 – Parigi – Il coronavirus e il fallimento del vertice Opec+, che non ha trovato un accordo sui tagli alla produzione di petrolio, affondano i mercati. Il nuovo venerdì nero delle Borse europee si chiude con 305 miliardi di capitalizzazione bruciata, un conto che sale a 1.350 miliardi nelle ultime due settimane,
K metro 0 – Parigi – Il coronavirus e il fallimento del vertice Opec+, che non ha trovato un accordo sui tagli alla produzione di petrolio, affondano i mercati.
Il nuovo venerdì nero delle Borse europee si chiude con 305 miliardi di capitalizzazione bruciata, un conto che sale a 1.350 miliardi nelle ultime due settimane, da quando cioè si è registrato il primo caso dell’epidemia in Italia. Non basta neanche l’ottimismo di Donald Trump, che invita la Federal Reserve a maggiore coraggio e si dice convinto che i listini rimbalzeranno, per risollevare l’umore degli investitori. L’apertura in rosso di Wall Street, a dispetto dei buoni dati sull’occupazione, si trasforma invece nel definitivo segnale per il sell off. A fine giornata il Cac 40 di Parigi, maglia nera del vecchio continente, va giù del 4,14%. L’Ftse 100 di Londra e il Dax lasciano sul terreno il 3,57% e il 3,34%. A Milano la flessione è del 3,5%, per un conto di 21 miliardi di euro che porta la capitalizzazione di Piazza Affari sotto i 600 miliardi. Nelle due settimane sono 110 i miliardi bruciati dal listino tricolore. Inevitabile, in questo quadro, l’allargamento dello spread, con il Btp che, dopo un picco a 190 punti, ha chiuso la giornata a quota 180, appesantito anche dall’allarme recessione lanciato da Moody’s sul nostro Paese. Per il 2020 l’agenzia di classificazione prevede ora una contrazione di almeno lo 0,5%.