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Covid-19. Italia: 3089 i contagi. Scuole e università sospese

Covid-19. Italia: 3089 i contagi. Scuole e università sospese

K metro 0 – Roma – Arrivano i dati aggiornati della Protezione civile, quanto al numero totale di malati si passa da 2.502 di ieri a 3.089 di oggi. Mentre in un giorno ci sono stati 116 guariti da coronavirus, per un totale di 276 dall’inizio dell’emergenza, e 28 deceduti, per un totale di 107.

K metro 0 – Roma – Arrivano i dati aggiornati della Protezione civile, quanto al numero totale di malati si passa da 2.502 di ieri a 3.089 di oggi. Mentre in un giorno ci sono stati 116 guariti da coronavirus, per un totale di 276 dall’inizio dell’emergenza, e 28 deceduti, per un totale di 107. I morti sono stati 17 in Lombardia, 5 in Emilia-Romagna, 3 nel Veneto, 2 nelle Marche, uno in Puglia, dice il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza.  La concentrazione maggiore è in Lombardia, con 1.820 casi e 73 deceduti, circa il 70% del totale. Segue l’Emilia-Romagna, con 544 casi e 22 decessi, poi il Veneto con 360 casi e 6 decessi. Gli altri 6 pazienti, che hanno perso la vita, sono distribuiti 4 nelle Marche, 1 in Liguria e in Puglia, che oggi registra la prima vittima. Il numero dei nuovi decessi oggi è superiore di 1 persona rispetto a ieri: 28 contro 27. Cresce maggiormente oggi, in proporzione, il numero dei guariti: il 2 marzo erano 149, ieri sono cresciuti di 11 unità e oggi balzano di altre 116 persone.

Le misure sul piano nazionale per contrastare la diffusione della coronavirus – Covid-19, contenute nell’ultimo decreto su cui il governo sta lavorando, si applicheranno fino al 3 aprile, anziché fino al 30 marzo. Ad esempio, lo stop fino al 4 aprile si applicherà ai congressi, alle riunioni, ai meeting e agli eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali, o di pubblica utilità. Il provvedimento vede la chiusura delle scuole nelle zone rosse e la sospensione delle attività didattiche nel resto del Paese. Con la sospensione, in pratica, va a scuola solo il personale amministrativo, restano a casa docenti e studenti. “Ci è arrivata la valutazione tecnico scientifica da poco – ha spiegato il  presidente del Consiglio Giuseppe Conte – e nel margine di discrezionalità politica che rimane al governo, su proposta del ministro Speranza e sentita la ministra Azzolina, alla luce degli elementi acquisiti, e che ognuno sta andando un po’ per conto suo sul territorio, abbiamo ritenuto di sospendere fino al 15 marzo le attività didattiche, lasciando al comitato tecnico scientifico di valutare come stia evolvendo la crisi”. Per il governo non è stata una decisione semplice.

Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha detto: “So che è una decisione di impatto. Come ministro dell’Istruzione spero che i miei alunni tornino al più presto a scuola e mi impegno a far sì che il servizio pubblico essenziale, seppur a distanza, venga fornito a tutti i nostri studenti”. E fino al 15 marzo sono sospese le attività didattiche anche delle università.”

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