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Rassegna europea. La Ue dinanzi al coronavirus. A Gaza, bulldozer e spioni. Onu: diritti umani violati

Rassegna europea. La Ue dinanzi al coronavirus. A Gaza, bulldozer e spioni. Onu: diritti umani violati

K metro 0 – Parigi – Settimana di passione per il diffondersi in Europa del cosiddetto Coronavirus. In particolare, i media internazionali hanno parlato molto della situazione italiana, che va aggiornandosi ora per ora, con l’incognita del paziente zero ancora da svelare e rintracciare. Sulle prime pagine di quasi tutti i quotidiani internazionali, compare la

K metro 0 – Parigi – Settimana di passione per il diffondersi in Europa del cosiddetto Coronavirus. In particolare, i media internazionali hanno parlato molto della situazione italiana, che va aggiornandosi ora per ora, con l’incognita del paziente zero ancora da svelare e rintracciare.

Sulle prime pagine di quasi tutti i quotidiani internazionali, compare la notizia della diffusione del virus in Italia e della quarantena cui sono state sottoposte le popolazioni a rischio, nelle regioni del nord. Al di là delle notizie di cronaca, il quotidiano spagnolo El Paìs pubblica una corrispondenza da Bruxelles sulle mosse della Commissione europea per arginare il virus giunto dalla Cina. “Dare ascolto agli scienziati, attuare un coordinamento e aiutare finanziariamente le zone colpite” sono i criteri per i 27 Paesi europei segnalati da El Paìs. “La chiusura delle frontiere è competenza degli Stati membri”, scrive il quotidiano spagnolo, “e la possibilità che si dia inizio a una cascata di interruzioni dello spazio Schengen preoccupa l’Esecutivo comunitario, fermo sostenitore dell’unitarietà delle azioni. La commissaria alla Sanità, Stella Kyriakides, ha ricordato nel corso di una riunione che le restrizioni alla libera circolazione non figurano per ora tra le raccomandazioni della Organizzazione mondiale della sanità. Da parte sua, il commissario per la gestione della crisi, Janez Lenarcic, ha insistito sul fatto che non esistono le condizioni per i partner comunitari di ristabilire i controlli alle frontiere. Il dirigente sloveno pensa che ogni decisione debba essere preceduta da un’analisi dei rischi, debba essere proporzionata e debba essere coordinata dall’insieme di tutti i Paesi. Schengen consente la reintroduzione di restrizioni temporanee, ma devono soddisfare alcune condizioni rigorose”, prosegue El Paìs. L’Esecutivo comunitario teme che il coronavirus possa ciò che la Brexit non è riuscita a fare, “rompere l’unità d’azione dei 27”. La commissaria Kiriakides ha esplicitato così il pensiero della commissione, secondo El Paìs: “è importante che vengano rispettate pienamente le istruzioni dell’OMS e del Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie (ECDC). Ed è fatto obbligo agli Stati membri coordinare le azioni e rendere omogenee le informazioni sul piano europeo”. Infine, il quotidiano spagnolo segnala che la Commissione europea ha promosso la gestione della crisi da parte dell’Italia, che “qualifica come rapida e trasparente”. Infine, El Paìs segnala che l’impatto economico “dipenderà dalla durata e dall’ampiezza del fenomeno”. Tuttavia, per ora, “Bruxelles ha scelto di impegnarsi più sul versante sanitario che su quello economico della crisi”. El Paìs cita le parole del commissario Lenarcic: “più importante è la salute pubblica e quest’ultima determinerà tutte le nostre azioni”.

Ma altri fatti accadono contemporaneamente nel mondo. Liberation segnala in una corrispondenza da Tel Aviv il pericolo che stanno correndo i palestinesi in queste ore. La decisione del ministro della Difesa israeliano di inviare i bulldozer per recuperare i corpi degli esponenti della Jihad islamica ha provocato un cruento scambio di fuoco tra il gruppo armato palestinese e Israele. Nello stesso tempo, il Mossad, il celebre servizio segreto israeliano, tenta di persuadere il Qatar a bloccare il sostegno economico ad Hamas. Così, scrive Liberation, “il bulldozer e lo spione potrebbe essere il titolo che meglio descrive la strategia bipolare di Israele a Gaza, dimostrata da due rivelazioni (un macabro video palestinese da un lato, e uno scoop che ha superato la censura militare dall’altro) che hanno aperto i giornali del Medio Oriente a titoli cubitali”. Secondo Liberation, ci sono le immagini orrende, catturate domenica di primo mattino al confine che separa l’enclave palestinese da Israele: “un bulldozer scortato da un carro armato che entra a Gaza e solleva tra i suoi denti il corpo inanimato di un esponente palestinese”. La scena ha dato il voltastomaco perfino ai corrispondenti militari della stampa israeliana, secondo Liberation. All’alba, scrive il quotidiano francese, “due membri del braccio armato del gruppo islamista avevano tentato di mettere dell’esplosivo sulla linea di confine, prima di essere colpiti da un’arma anticarro, che ha ucciso uno e ferito l’altro. È in quel momento che il bulldozer del cantiere è stato usato per recuperare i resti del combattente palestinese, in accordo con tutte le ultime direttive del ministro della Difesa, Naftali Bennett. Quest’ultimo, alla testa del partito ultranazionalista religioso Yamina, ha deciso di conservare i cadaveri dei terroristi per utilizzarli come merce di scambio con Hamas, che detiene i corpi di due soldati israeliani dalla guerra del 2014 e due civili israeliani in prigione. In risposta a questa strategia, la Jihad ha esploso una ventina di razzi in direzione delle colonie israeliane vicine, intercettati dalle batterie antimissile. Così, l’aviazione di Tsahal”, prosegue Liberation, “ha risposto bombardando nella notte diverse postazioni militari della Jihad islamica da Gaza fino a Damasco, uccidendo due membri del gruppo armato nella capitale siriana”.

Infine, il quotidiano Le Monde dedica all’Onu un’intera pagina. In particolare al segretario generale, Guterres, che ha lanciato l’allarme sui “diritti umani presi d’assalto in tutte le parti de mondo, e soprattutto avendo come vittime le donne, per il livello allarmante dei femminicidi”. “I diritti dell’uomo affrontano sfide crescenti”, ha detto Guterres in apertura della Sessione del Consiglio dei diritti dell’uomo dell’Onu a Ginevra, aggiungendo che “nessun Paese è immune da questa deriva”. Il segretario generale dell’Onu non ha citato alcun Paese in particolare nel suo discorso, ma ha fatto delle allusioni a situazioni come il conflitto siriano o alla sorte dei migranti che vorrebbero raggiungere l’Europa. Ha anche sottolineato il caso di “civili rinchiusi nei campi di concentramento nelle zone di guerra, affamati e bombardati nonostante il diritto internazionale”. E ha denunciato “il traffico di esseri umani, che colpisce tutte le regioni del mondo”.   Ma soprattutto, scrive Le Monde, Guterres ha puntato l’indice accusatore sulla “violazione dei diritti delle donne, a livelli allarmanti, sugli attacchi contro i difensori dei diritti delle donne, e sulla persistenza di leggi e politiche che perpetuano la sottomissione e l’esclusione. La violenza contro le donne e le giovani è la violazione dei diritti umani. Leggi repressive si moltiplicano, con restrizioni sempre più estese della libertà di espressione, di religione, di partecipazione, di riunione e di associazione”, ha aggiunto Guterres. E infine, ha fatto allusione al progresso del populismo deplorando una “aritmetica politica perversa che consiste nel dividere la gente per moltiplicare i voti”, violando lo stato di diritto. Ecco perché, secondo Guterres, “i giornalisti, i difensori dei diritti umani e i militanti ecologisti – e soprattutto le donne – sono oggetto di minacce crescenti, nel momento stesso in cui il loro impegno è indispensabile per l’esercizio della giustizia”. E non solo. Guterres ha preso le difese delle “minoranze religiose e indigene, perseguitate come i membri delle comunità Lgbt, vittime di atti di odio”. Insomma, conclude Le Monde, una condizione umana contraddittoria: spesso si progredisce dimenticando l’altissimo rischio di violare i diritti umani.

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Joseph Villeroy
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