K metro 0 – Washington – I prossimi saranno giorni cruciali per alcune delle priorità di politica estera del presidente degli Usa, Donald Trump. Due alti funzionari sono volati in Germania per la conferenza annuale sul tema della sicurezza. Gli attriti nella relazione transatlantica hanno alimentato i dubbi sulla possibilità di poter contare o meno
K metro 0 – Washington – I prossimi saranno giorni cruciali per alcune delle priorità di politica estera del presidente degli Usa, Donald Trump. Due alti funzionari sono volati in Germania per la conferenza annuale sul tema della sicurezza. Gli attriti nella relazione transatlantica hanno alimentato i dubbi sulla possibilità di poter contare o meno sui leader europei.
Il segretario di stato americano, Mike Pompeo, e il segretario della difesa, Mark Esper, sono in visita Monaco di Baviera per chiudere un accordo sulla tregua con l’Afghanistan. Non solo, visto che si parlerà anche delle nuove sanzioni per l’Iran e del progetto di pace israelo-palestinese. Infine si cercherà ancora una volte di scoraggiare gli alleati dal permettere all’azienda cinese Huawei di prender parte alla costruzione della prossima rete 5G. Sullo sfondo, le preoccupazioni riguardanti la diffusione del nuovo coronavirus in Cina. La conferenza di Monaco di Baviera, che ha inizio oggi, attrae una grossa fetta di diplomatici e funzionari per la sicurezza nazionale, nonché spesso luogo di rivelazioni inaspettate e sorprendenti. Anche in passato è stata caratterizzato dalle schermaglie tra gli Stati Uniti e l’Europa, come ad esempio nel 2003 quando sul tavolo vi era la questione della guerra in Iraq. Tuttavia, il livello attuale di tensione supera quello degli anni precedenti e riguarda uno spettro più ampio di temi. L’Europa, comunque, non giocherà un ruolo importante nel pezzo forte dell’evento: solo Pompeo e Esper incontreranno il presidente afghano, Ashraf Ghani, a margine della conferenza venerdì. I segnali che arrivano fanno presagire un accordo di ‘de-esclation’ per sette giorni. Questo porterà a negoziazioni formali tra le fazioni afghane. Una proposta è già “sul tavolo”, come riferito da Esper agli organi di stampa mercoledì a Bruxelles.
La Cina e le sue infinite unità militari sono la maggiore fonte di preoccupazione per Esper, tra le tante questioni di sicurezza internazionale. Tuttavia, per l’Europa il pericolo maggiore sembra provenire dalla Russia. Il governo Trump sin dal 2018 sta cercando di orientare la propria strategia di difesa nei confronti della Cina, con un focus minore, ove possibile, sulla Russia e sul conflitto nel Medio Oriente. Mosca rimane comunque nel mirino degli Usa ma gli alti funzionari americani vogliono far capire la minaccia portata dalla Cina anche agli altri alleati. La questione, tuttavia, non era nell’agenda di Esper quando ha incontrato le altre nazioni al quartier generale della NATO mercoledì e giovedì ma ha fatto capire le ragioni degli Stati Uniti in merito. “Ne ho parlato ogni volta che sono stato qui, della grande competizione per il ‘potere’ con la Cina e la Russia, in particolare con la Cina”, ha dichiarato agli organi di stampa.