K metro 0 – Londra – Nel Regno Unito è iniziato il rimpasto del governo: il premier Boris Johnson, ha congedato la ministra delle Attività Produttive, Andrea Leadsom, Esther McVey, e il titolare del dicastero dell’Irlanda del Nord, Julian Smith. Quasi tutti i ministri licenziati erano in carica dal luglio del 2019, quando si era
K metro 0 – Londra – Nel Regno Unito è iniziato il rimpasto del governo: il premier Boris Johnson, ha congedato la ministra delle Attività Produttive, Andrea Leadsom, Esther McVey, e il titolare del dicastero dell’Irlanda del Nord, Julian Smith. Quasi tutti i ministri licenziati erano in carica dal luglio del 2019, quando si era insediato il primo governo di Johnson.
Il primo ministro irlandese Leo Varadkar ha definito la Smith uno dei migliori politici britannici dei nostri tempi e ha aggiunto: “in otto mesi come segretario di Stato, Julian, ha contribuito a ripristinare la condivisione del potere a Stormont, assicurando il mantenimento di un accordo con noi”. Esce di scena anche Nicky Morgan, che lascia senza sorprese il ministero della Cultura essendo stata nominata membro nei mesi scorsi della Camera dei Lord. Stessa sorte è toccata alla segretaria Theresa Villiers che perde invece con qualche rammarico la guida del dicastero dell’Ambiente dopo che lo stesso Johnson l’aveva richiamata al governo appena sei mesi fa successivamente a un suo precedente allontanamento da parte di Theresa May. Il procuratore generale Geoffrey Cox, invece si è dimesso e in una dichiarazione ha affermato: “Ho avuto il privilegio di ricoprire l’incarico di procuratore generale durante gli ultimi turbolenti periodi politici”.
Nel rimpasto, salta anche la testa di Sajid Javid, cancelliere dello Scacchiere e responsabile finora della politica economica britannica, Lo riferisce la Bbc precisando che Javid si è dimesso lui, dopo un colloquio con Johnson. Il cancelliere, un moderato per gli standard Tory, era da tempo secondo i media nel mirino di Dominic Cummings, potente guru di Downing Street e consigliere politico numero uno del primo ministro.
Personaggi di spicco come il segretario agli affari esteri Dominic Raab e il segretario alla casa Priti Patel dovrebbero rimanere al loro posto. Intanto la BBC fa i nomi di altre tre donne papabili nel prossimo esecutivo: si tratta, in particolare dell’emergente Suella Braverman, altra brexiteer, destinata a sostituire Geoffrey Cox sulla poltrona chiave di Attorney General, sempre occupata da uomini nella storia politica britannica. Ci dovrebbero essere anche possibilità importanti per altri parlamentari al governo, tra cui Anne-Marie Trevelyan, Suella Braverman e Gillian Keegan. Ci si aspetta che anche il ministro del Gabinetto Oliver Dowden e il segretario allo Sviluppo internazionale Alok Sharma assumano ruoli chiave nell’esecutivo.
Intanto il premier Johnson sta incontrando stamattina i ministri uscenti (dai quali arrivano dichiarazioni di gratitudine di rito “per aver fatto parte del governo, ma anche messaggi di rivendicazione del proprio contributo e di amarezza per il trattamento), mentre più tardi formalizzerà la nomina di coloro destinati a subentrare.
Esclusi anche i viceministri Nusrat Ghani (Trasporti), Chris Skidmore (Istruzione) e George Freeman (Infrastrutture). Mentre viene preannunciata la promozione di Zac Goldsmith, fedelissimo del premier Johnson, ex candidato sindaco di Londra e noto ecologista, che si occuperà di Ambiente e sarà ministro delegato alla CoP26 2020, la conferenza Onu sul clima presieduta dalla Gran Bretagna in collaborazione con l’Italia.
Inoltre il primo ministro britannico dovrebbe anche nominare un nuovo ministro incaricato di sovrintendere alla costruzione della linea ferroviaria HS2.