K metro 0 – Il presidente del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa presso State of the Union, a Fiesole, ha condotto un intervento all’insegna di un convinto europeismo contro i populismi, dichiarando: “Il mondo ha bisogno di un’Europa unita e forte e non dobbiamo rompere l’unità europea. Non ce lo possiamo permettere“. Questo intervento si
K metro 0 – Il presidente del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa presso State of the Union, a Fiesole, ha condotto un intervento all’insegna di un convinto europeismo contro i populismi, dichiarando: “Il mondo ha bisogno di un’Europa unita e forte e non dobbiamo rompere l’unità europea. Non ce lo possiamo permettere“. Questo intervento si è svolto alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella e numerosi altre autorità Europee. Secondo De Sousa “I movimenti populisti, xenofobi, compaiono come funghi” esprimendo dei timori per la futura stabilità dell’Europa anche a breve termine: “dopo le prossime elezioni europee sarà difficilissimo avere una leadership europea forte se ci sono delle leadership nazionali deboli” e “se non affrontiamo apertamente queste sfide” sarà “difficile avere una commissione e un parlamento forti”. Infine, De Sousa ha concluso: “Dobbiamo costruire dialoghi senza eccezioni fra gli europei, nord e sud, est e ovest. E dialogare anche con altri Paesi” sfruttando “un’occasione unica che gli Usa ci hanno dato con la vicenda Iran”.
State of the Union ha visto tra le molteplici personalità presenti alle giornate della conferenza la partecipazione di quattro capi di Stato: il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, e gli omologhi di Irlanda, Portogallo e Grecia, rispettivamente Michael Higgins, Marcelo Rebelo de Sousa e Prokopios Pavlopoulos. In rappresentanza delle istituzioni dell’Ue, Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, e Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Europea. affiancati dall’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Sicurezza, Federica Mogherini, che sono intervenuti sul tema della politica di difesa e sicurezza dell’Ue, e Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione Europea per l’Unione dell’Energia, che ha parlato di politica energetica dell’Ue. Per la Banca Centrale Europea il Presidente Mario Draghi.
Come De Sousa anche Michael Higgins e Sergio Mattarella hanno espresso preoccupazioni per le ideologie sovraniste e populiste che stanno prendendo sempre più piede in Europa. Il 10 maggio, infatti nell’intervento di apertura dell’evento State of Union, il presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella ha affermato che i fautori delle ricette sovraniste propongono “soluzioni seducenti” ma “inattuabili” dato che sostengono un rifiuto totale delle istituzioni europee e dipingono queste solo come un sistema di rigidi paletti. Secondo Sergio Mattarella “non possiamo pensare di farcela da soli senza l’UE e non bisogna addossare a Bruxelles la colpa di misure impopolari” e ha poi aggiunto: “Numerosi concittadini europei hanno smesso di pensare che l’Europa possa risolvere nell’immediato o in prospettiva i loro problemi. Vedono sempre meno nelle istituzioni di Bruxelles un interlocutore vantaggioso, rifugiandosi in un orizzonte puramente domestico nutrito di una illusione pensare che fenomeni globali che più colpiscono possano essere affrontati a livello nazionale”.
Sulla stessa linea è stato l’intervento dell’11 maggio del premier Paolo Gentiloni nel Palazzo Vecchio a Firenze, per la seconda giornata di State of Union che ha affermato che “Le risposte sovraniste non sono solo sbagliate ma illusorie anche se sappiamo che il contagio di queste illusioni è andato avanti” e non si tratta solo di fenomeni come il Gruppo di Visegrad ma parliamo anche del “risultato elettorale italiano” e ha concluso con la convinzione che “La maggioranza degli italiani non vuole deragliare dall’impegno europeo che ci ha consentito 60 anni di prosperità e di pace”.