K metro 0 – Berlino – Il neo-governatore della Turingia, Thomas Kemmerich, si è dimesso dal proprio ruolo nella giornata di giovedì per poi indire nuove elezioni regionali. Il motivo? L’aver ottenuto l’elezione con l’aiuto dei voti dell’estrema destra. Nel suo mandato, durato solamente un giorno, è stato tempestato dalle critiche, provenienti anche dalla cancelliera
K metro 0 – Berlino – Il neo-governatore della Turingia, Thomas Kemmerich, si è dimesso dal proprio ruolo nella giornata di giovedì per poi indire nuove elezioni regionali. Il motivo? L’aver ottenuto l’elezione con l’aiuto dei voti dell’estrema destra. Nel suo mandato, durato solamente un giorno, è stato tempestato dalle critiche, provenienti anche dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel.
Kemmerich, appartenente ai Liberi Democratici, era stato eletto a governatore dello stato della Turingia, a est della Germania, mercoledì, con il supporto di Alternative fuer Deutschland, ovvero dell’estrema destra. Il risultato ha scatenato un caos inaudito. E’ inoltre stato motivo di imbarazzo per i partiti centristi tedeschi e ha alimentato nuovamente gli interrogativi sul futuro della prossima coalizione di governo. Angela Merkel, che ha visto votare i suoi colleghi di partito proprio per Kemmerich, ha condannato l’elezione del governatore e l’ha definita “imperdonabile”, chiedendo di fare un passo indietro. Kemmerich ha sconfitto sul filo di lana l’avversario della sinistra dopo esser stato assistito da AfD, che lo ha preferito al proprio candidato. L’accettare voti dall’estrema destra, sollecitati o no, è stato come sfatare un tabù, per questo inaccettabile secondo i restanti partiti. Tutti i movimenti principali, infatti, hanno promesso di non collaborare con Alternative fuer Deutschland. Kemmerich, inizialmente, ha cercato di contrastare le pressioni, insistendo sul fatto di non aver stretto nessun accordo con l’estrema destra e che non lo avrebbe fatto in futuro. Tuttavia, senza prospettive di formazione di un governo federale, ha deciso di dimettersi dopo poco più di 24 ore.
Intanto, la cancelliera tedesca era in visita in Sudafrica per incontrare il presidente Cyril Ramaphosa giovedì. Quest’ultimo ha dichiarato che il suo Paese spera di imparare dall’esperienza della Germania nel passaggio dal carbone alle fonti rinnovabili per combattere i cambiamenti climatici e la crisi energetica locale. La due giorni di Merkel è iniziata in realtà con argomenti diversi come gli accordi commerciali, gli investimenti e la cooperazione al Consiglio di sicurezza dell’Onu, per cui entrambe le nazioni hanno un mandato di due anni. Il Sudafrica è il principale partner di Berlino in Africa, mentre la Germania è il secondo per il Sudafrica, ben dietro la Cina. Ramaphosa ha invocato l’espansione delle imprese tedesche in Sudafrica, in aggiunta alle 600 che già operano nel Paese che sta affrontando un tasso di disoccupazione del 30%. Ciononostante, le ondate di blackout che si verificano spesso nella nazione, fortemente dipendente dal carbone, hanno fatto interrogare gli investitori sui rischi. “Abbiamo avuto un dialogo intenso e informativo sull’energia e la cancelliera ha avuto modo di raccontare l’esperienza di transizione avvenuta in Germania”, ha dichiarato Ramaphosa. La Germania ha intenzione di arrivare all’obiettivo emissioni zero entro il 2038 mentre l’89% dell’elettricità del Sudafrica proviene ancora da centrali a carbone. “Abbiamo anche discusso di come combinare gli impianti tradizionali con le rinnovabili e ci siamo trovati in accordo”, ha aggiunto Merkel. I due hanno anche discusso del conflitto in Libia, con la cancelliera che ha ricordato come sia necessaria cooperazione per combattere la crisi nella nazione nordafricana, senza però imporre una soluzione al popolo libico.
Sempre nella giornata di giovedì, le azioni della Deutsche Bank sono volate in borsa dopo l’acquisizione di una grossa quota da parte di un nuovo investitore. Il titolo ha toccato il 14,4%, la mossa è stata vista come un voto di fiducia allo sforzo ristoratore dell’amministratore delegato Christian Sewing. Come altre banche europee, i guadagni della Deutsche Bank sono stato messi sotto pressione dai tassi d’interesse bassi, che assottigliano i margini di profitto sui prestiti.