K metro 0 – Berlino – Mancano solo poche ore alla Conferenza internazionale sulla crisi libica in programma oggi a Berlino sotto l’egida delle Nazioni Unite. La priorità è arrivare a un cessate il fuoco duraturo dopo la tregua temporanea in vigore a Tripoli da domenica 12 gennaio grazie all’appello lanciato da Russia e Turchia.
K metro 0 – Berlino – Mancano solo poche ore alla Conferenza internazionale sulla crisi libica in programma oggi a Berlino sotto l’egida delle Nazioni Unite. La priorità è arrivare a un cessate il fuoco duraturo dopo la tregua temporanea in vigore a Tripoli da domenica 12 gennaio grazie all’appello lanciato da Russia e Turchia. Non è ancora chiaro se verrà discusso anche l’invio in Libia di un contingente di pace dell’Unione europea, con una consistente presenza militare italiana. Grazie soprattutto all’impegno personale della cancelliera tedesca, Angela Merkel, la conferenza si terrà ad un livello davvero altissimo. La lista ufficiale delle partecipazioni è ancora “top secret”, ma per il momento è possibile tracciare un bilancio parziale delle presenze e delle assenze. A fare gli onori di casa e ad aprire i lavori alle ore 14 sarà ovviamente la cancelliera Merkel, coadiuvata dal ministro degli Affari esteri della Germania, Heiko Maas, rientrato pochi giorni fa da una vista “lampo” a Bengasi per incontrare il generale Khalifa Haftar, il comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) che dal 4 aprile scorso assedia la capitale Tripoli.
Nella bozza della dichiarazione finale che dovrebbe essere adottata alla conferenza si fa riferimento a un “nuovo, rappresentativo” governo unificato “di accordo nazionale”: parole che potrebbero segnare l’uscita di scena dell’attuale premier di Tripoli. Secondo quanto annunciato dall’emittente televisiva “Libya al Ahrar”, che trasmette da Istanbul e ritenuta molto vicina al governo di Tripoli, il primo ministro del Gna potrebbe non partecipare alla conferenza, inviando solo una delegazione del suo esecutivo. La decisione sarebbe legata alla richiesta avanzata dal ministero degli Esteri libico di invitare a Berlino anche Tunisia e Qatar, governi politicamente affini insieme alla Turchia al Gna. E proprio oggi la Tunisia ha fatto sapere di essere stata invitata a Berlino, ma ha deciso di non recarsi in Germania perché la convocazione è arrivata tardi. “Data la tardiva ricezione dell’invito e il fatto che la Tunisia non ha partecipato al corso preparatorio della conferenza iniziato lo scorso settembre, nonostante la sua insistenza per essere inclusa in qualsiasi sforzo internazionale che tenga conto dei suoi interessi e degli interessi del popolo libico (…), la Tunisia rifiuta di partecipare a questa conferenza”, si legge in una nota del ministero degli Esteri.
Per gli Stati Uniti ci sarà il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, accompagnato dal consigliere per la Sicurezza nazionale Robert O’Brien. La presenza del capo della diplomazia statunitense potrebbe significare che gli ultimi sviluppi della crisi libica, che hanno visto un importante rafforzamento dell’alleanza d’interessi tra Russia e Turchia, e ad una loro possibile espansione nel Mediterraneo centrale, hanno infine catturato l’attenzione di Washington dopo mesi di disinteresse.
La conferenza, dunque, si terrà ad un livello davvero alto, con la partecipazione del presidente russo Vladimir Putin; del presidente francese Emmanuel Macron; del primo ministro britannico Boris Johnson; del presidente turco Recep Tayyip Erdogan; dei rappresentanti di Algeria (ci sarà il neoeletto presidente Abdelmadjid Tebboune, alla sua prima uscita internazionale), Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Onu, Unione europea (ci sarà la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen), Lega araba (presente con il suo segretario generale, l’egiziano Ahmed Aboul Gheit) e Unione africana. Il presidente del Congo Brazzaville, Denis Sassou Nguesso, parteciperà in quanto presidente del Comitato di alto livello dell’Ua sulla Libia.