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Germania, confine romano lungo il Reno in lista come patrimonio dell’umanità

Germania, confine romano lungo il Reno in lista come patrimonio dell’umanità

K metro 0 – Una lunga linea, un limes che attraversa 400 km seguendo il corso del Reno fino a una serie di fortificazioni con le quali i Romani si assicurarono il controllo ai confini dell’Impero e che sono già sotto la tutela dell’Unesco, è in lista tra le proposte tedesche per ottenere il riconoscimento

K metro 0 – Una lunga linea, un limes che attraversa 400 km seguendo il corso del Reno fino a una serie di fortificazioni con le quali i Romani si assicurarono il controllo ai confini dell’Impero e che sono già sotto la tutela dell’Unesco, è in lista tra le proposte tedesche per ottenere il riconoscimento come patrimonio culturale di interesse mondiale: è quanto anticipato da un portavoce della Commissione tedesca a Bonn; la nomina, che non è stata ancora formalmente presentata, è prevista per il 2020 e a essa parteciperanno anche i Paesi Bassi, di cui fanno parte le regioni della Renania-Palatinato e della Renania settentrionale-Vestfalia sulle quali insiste il cosiddetto limes germanico inferiore. A nord un’altra importante linea di confine di epoca imperiale è quella delimitata dal Vallo di Adriano, in Gran Bretagna, mentre il limes germanico superiore si estende per 550 km da Rheinbrohl in Renania-Palatinato fino a Eining in Baviera.

Lungo questo tracciato si trovano attualmente 19 comuni e alcuni importanti siti di scavo il più significativo dei quali è Colonia, sede ufficiale del governatore della provincia romana della Bassa Germania. Colonia Ulpia Traiana – così per esteso il suo antico toponimo – prende il nome dal suo fondatore, l’imperatore Traiano, che regnò dal 98 d.C. fino alla sua morte nel 117 e doveva dimostrare con il suo splendore tutta la grandezza di Roma. L’imponente cinta muraria della città, rafforzata da 20 torri a protezione di una popolazione di oltre 10mila persone, era alta 6 metri e lunga quasi 3 km e mezzo ed è stata ricostruita solo in parte.

La linea di confine arrivava fino alla città portuale di Xanten, a nord di Colonia, dove era situato il più grande campo militare della legione imperiale stanziata in quella regione arrivando a ospitare fino a 10mila soldati. Il parco archeologico di Xanten è attualmente il più grande museo all’aperto della Germania e l’estensione degli scavi continua a crescere, comprendendo quasi l’intera area dell’antica città romana con le sue abitazioni e le botteghe dove sono conservati reperti e oggetti d’uso comune nella vita quotidiana della colonia romana, anche se c’è ancora molto da scavare. I lavori vengono effettuati in ​​diversi luoghi della città antica al fine di riportarne alla luce il maggior numero di parti. “Fiore all’occhiello” dell’area archeologica è il tempio del porto, venuto alla luce durante gli scavi nel 1977, un lussuoso edificio in marmo e calce dedicato a una divinità sconosciuta di cui alcune parti selezionate sono state ricostruite su pannelli di 3 metri di altezza, mentre il muro originale del II secolo, che doveva raggiungere i 27 metri, rimane visibile al di sotto del pannello.

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