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Incendi in Australia: bilancio drammatico e le contro misure nell’UE per i roghi boschivi

Incendi in Australia: bilancio drammatico e le contro misure nell’UE per i roghi boschivi

K metro 0 – Bruxelles – I devastanti incendi che stanno colpendo l’Australia nelle ultime settimane tracciano un bilancio drammatico sia a livello ambientale che umano, visto il numero delle vittime salito a 25. Unico colpevole di questa tragedia è l’uomo. Come conferma la polizia locale infatti, dall’inizio della stagione degli incendi boschivi, nel Paese

K metro 0 – Bruxelles – I devastanti incendi che stanno colpendo l’Australia nelle ultime settimane tracciano un bilancio drammatico sia a livello ambientale che umano, visto il numero delle vittime salito a 25. Unico colpevole di questa tragedia è l’uomo.

Come conferma la polizia locale infatti, dall’inizio della stagione degli incendi boschivi, nel Paese sono state oltre 180 le persone denunciate perché sorprese ad appiccare fuochi nei boschi, tra cui molti minorenni. Gli arresti sono stati effettuati in relazione a incendi dolosi appiccati nel Nuovo Galles del Sud, a Queensland, Victoria, nell’Australia Meridionale e in Tasmania. Nello specifico, nel Nuovo Galles del Sud sono 24 le persone arrestate per aver provocato deliberatamente incendi, 53 quelle che devono affrontare azioni legali per presunto mancato rispetto di un divieto di accendere fuochi, mentre sono 47 quelle denunciate per aver innescato un incendio ad esempio gettando una sigaretta accesa.

Il dramma colpisce anche la fauna del territorio: secondo le ultime stime realizzate dell’Università di Sydney, circa 480 milioni di mammiferi, uccelli, rettili e altri animali sono rimasti vittime degli incendi. Il Wwf stima che siano circa 8mila i koala dispersi nelle fiamme, che nella costa nord del New South Wales hanno già ucciso circa il 30% dell’intera popolazione di questa specie. Anche Kangaroo Island, l’isola dei canguri nonché meta molto ambita dai turisti, è stata evacuata per l’emergenza incendi: “un altro scrigno di natura divorato dalle fiamme che nessuno potrà più vedere come prima”, prosegue l’organizzazione ambientalista.

Anche in Europa gli incendi possono rappresentare una minaccia per l’intero territorio: ogni anno nel vecchio continente gli incendi distruggono migliaia di ettari di foreste. Anche se i paesi dell’Europa meridionale sono più a rischio, nessun paese europeo può dirsi completamente al sicuro.

Pertanto, la Commissione europea sta rafforzando le proprie capacità di monitoraggio e coordinamento per prepararsi al periodo in cui più alto è il rischio di incendi boschivi. Si tratta di misure preparatorie di monitoraggio basate su alcuni punti precisi di azione:

  • il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (ERCC) dell’UE, operativo 24 ore su 24, sarà rafforzato con squadre di sostegno alla lotta agli incendi boschivi e con la presenza di esperti degli Stati membri nel periodo estivo.
  • Servizi e strumenti nazionali di monitoraggio quali il Sistema europeo d’informazione sugli incendi forestali (EFFIS), che offre una panoramica dei dati raccolti dai paesi europei attraverso i rispettivi programmi nazionali di lotta contro gli incendi boschivi.
  • Riunioni periodiche con tutti i paesi partecipanti al meccanismo di protezione civile dell’UE prima che inizi il periodo degli incendi boschivi, al fine di scambiare informazioni sullo stato di preparazione.
  • Il sistema satellitare Copernicus dell’UE sarà utilizzato per individuare le emergenze connesse agli incendi boschivi.

Nel marzo 2019 l’UE ha rafforzato, infatti, la gestione del rischio di catastrofi per proteggere meglio i propri cittadini. Con il meccanismo potenziato di protezione civile dell’UE è stata istituita una nuova riserva europea di capacità (la riserva che inizialmente comprende aerei e elicotteri antincendio). Attraverso rescEU la Commissione rafforza la capacità collettiva dell’Unione di prevenzione, preparazione e intervento rispetto alle catastrofi che colpiscono le nostre società.

Per garantire che l’Europa arrivi preparata al periodo degli incendi boschivi la nuova normativa prevede una fase di transizione durante la quale gli Stati partecipanti possono ottenere fondi in cambio della messa a disposizione dell’UE dei propri mezzi antincendio.

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