K metro 0 – Washington – Il Pentagono ha smentito il presidente Usa Donald Trump, respingendo il suo proposito di attaccare “52 siti culturali in Iran”. Infatti, il segretario alla Difesa Mark Esper ha dichiarato che gli Usa “rispetteranno le leggi di un conflitto armato”, rifiutandosi di commettere crimini di guerra. Esper ha poi precisato
K metro 0 – Washington – Il Pentagono ha smentito il presidente Usa Donald Trump, respingendo il suo proposito di attaccare “52 siti culturali in Iran”. Infatti, il segretario alla Difesa Mark Esper ha dichiarato che gli Usa “rispetteranno le leggi di un conflitto armato”, rifiutandosi di commettere crimini di guerra.
Esper ha poi precisato che gli Usa non pianificano di ritirarsi dall’Iraq. “Non c’è stata assolutamente alcuna decisione di lasciare l’Iraq”, ha dichiarato Esper, rispondendo ai cronisti in merito ad una lettera citata da alcuni media in cui si parla di ritiro. “Non so cosa sia quella lettera. Stiamo cercando di capire da dove venga, cosa sia, ma non c’è stata alcuna decisione di lasciare l’Iraq. Punto”. Ha detto Il capo del Pentagono.
Un generale statunitense ha poi spiegato che la lettera in cui si parla di ritiro degli Usa dalla zona del golfo. era una bozza non firmata e mal formulata che mirava a sottolineare l’aumentato livello del movimento logistico di truppe, ma che non doveva essere inviata. Il pressing per un ritiro delle truppe Usa è aumentato quando il parlamento iracheno ha approvato con seduta straordinaria una risoluzione che invita tutte le truppe straniere di lasciare immediatamente l’Iraq.
La Germania intanto ha deciso di ritirare alcune delle sue truppe schierate in Iraq, nell’ambito della coalizione anti Isis. Il ministro della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer e il ministro degli Esteri Heiko Maas hanno scritto ai deputati che i militari presenti nelle basi irachene di Baghdad e Taji saranno ”temporaneamente ritirati”. Circa 30 soldati di stanza a Baghdad e Taji saranno trasferiti in Giordania e in Kuwait, ha detto un portavoce del ministero della Difesa ad AFP, aggiungendo che il ritiro “inizierà presto”.
Sono circa una cinquantina i carabinieri italiani che hanno lasciato il compound “Union 3” nel corso della notte, la base americana a Baghdad, che da due giorni è sotto il tiro dei mortai.
Lo scrive stamattina il quotidiano La Stampa. Il trasferimento dei soldati italiani, impegnati nell’operazione di addestramento delle forze di sicurezza irachene, è stato deciso dallo Stato maggiore della Difesa, in accordo con i vertici della Nato.