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Trump rilancia minaccia a siti culturali. La mediazione dell’Ue

Trump rilancia minaccia a siti culturali. La mediazione dell’Ue

K metro 0 – Washington – La tensione rimane alta tra Washington e Teheran. “L’Iran non avrà mai l’arma nucleare”, ha twittato Donald Trump all’indomani dell’annuncio di Teheran dell’uscita dall’accordo sul nucleare.  Il Tycoon sarebbe, però, “aperto” a rinegoziare proprio quell’intesa. Lo ha affermato la consigliera della Casa Bianca, Kellyanne Conway, in un’intervista a Fox

K metro 0 – Washington – La tensione rimane alta tra Washington e Teheran. “L’Iran non avrà mai l’arma nucleare”, ha twittato Donald Trump all’indomani dell’annuncio di Teheran dell’uscita dall’accordo sul nucleare.  Il Tycoon sarebbe, però, “aperto” a rinegoziare proprio quell’intesa. Lo ha affermato la consigliera della Casa Bianca, Kellyanne Conway, in un’intervista a Fox news: “Se l’Iran vuole iniziare a comportarsi come un Paese normale, certo, assolutamente”, ha detto.

Il presidente Donald Trump rilancia la minaccia di colpire anche siti culturali iraniani in caso di rappresaglia di Teheran dopo l’uccisione del generale Suleimani, nonostante si tratti di crimini di guerra. Sulla minaccia, in base alle disposizioni delle convenzioni del 1954 e del 1972 – ratificate sia da Usa che Iran – gli Stati firmatari si impegnano a non prendere alcuna misura deliberata che possa danneggiare il patrimonio culturale e naturale del patrimonio mondiale dell’umanità.

“A loro è consentito uccidere, torturare e mutilare la nostra gente e a noi non è consentito toccare i loro siti culturali? Non funziona così”, ha detto il capo della Casa Bianca ieri sera.

Parole che sembrano sconfessare il segretario di Stato Mike Pompeo, il quale ieri aveva gettato acqua sul fuoco delle polemiche innescate dalla prima minaccia di Trump, assicurando che qualunque azione militare contro Teheran, rispetterà le leggi. Pompeo ha avuto oggi una conversazione telefonica con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. I due hanno discusso in merito ai recenti sviluppi in Venezuela e nel Medio Oriente, come reso noto dalla portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Morgan Ortagus.

I ministri degli Esteri dell’Unione europea si riuniranno venerdì in un vertice straordinario a Bruxelles. In primo piano la crisi in Iran e Iraq, ma non è escluso che venga anche affrontato il dossier Libia. Intanto l’Alto rappresentante Ue per politica estera e difesa Josep Borrell è in contatto costante con tutti i partner per chiedere a tutte le parti che si impegnino per una soluzione politica”. Lo ha reso noto uno dei portavoce della Commissione europea facendo riferimento alla crisi Usa-Iran. In Iran nessuno può permettersi una escalation ha proseguito il portavoce della Commissione europea, Peter Stano. “Quello che importa è che l’Alto rappresentante è molto impegnato con tutti i partner rilevanti per trovare il modo per contribuire alla diminuzione delle tensioni perché l’escalation è qualcosa che nessuno può permettersi e non è nell’interesse di nessuno in quanto porta solo a più violenze, tensioni e sofferenze per le persone nella regione”, ha detto.

L’Ue intende fare da mediatore nella attuale crisi tra Iran e Stati Uniti, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen “Il mio compito non è quello di dare valutazione, ma di lavorare per una de-escalation e nel trovare delle soluzioni”, aggiungendo che è necessario “trovare spazio per la diplomazia” e “sostenere coloro che rimangono assennati”.

Infine il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha affermato: “Le tensioni geopolitiche sono ai massimi livelli di questo secolo, e le agitazioni stanno aumentando. Anche la non proliferazione nucleare non può più essere data per scontata”. Parlando con i giornalisti al Palazzo di Vetro, Guterres ha poi aggiunto di aver “seguito il recente aumento delle tensioni globali con grande preoccupazione”. “Questo calderone di tensioni sta portando sempre più paesi a prendere decisioni imprevedibili con conseguenze imprevedibili, e un profondo rischio di errori di valutazione”, ha ribadito il segretario generale Onu: “Non dimentichiamo la terribile sofferenza umana causata dalla guerra. Come sempre la gente paga il prezzo più alto, ed e’ nostro dovere comune evitarlo”.

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Nizar Ramadan
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