K metro 0 – Bruxelles – Il mercato mondiale della cocaina pare stia andando bene, lo attesta il livello dei sequestri. E il 2019 non fa eccezione alla tendenza che va al rialzo. Centinaia di tonnellate di cocaina, sbarcate nei porti europei, sono le nuove rotte dei narcos destinati al mercato dell’Ue: Belgio, Olanda, Italia,
K metro 0 – Bruxelles – Il mercato mondiale della cocaina pare stia andando bene, lo attesta il livello dei sequestri. E il 2019 non fa eccezione alla tendenza che va al rialzo.
Centinaia di tonnellate di cocaina, sbarcate nei porti europei, sono le nuove rotte dei narcos destinati al mercato dell’Ue: Belgio, Olanda, Italia, Spagna. Si parla sempre poco. Dai porti belgi passa la metà della cocaina diretta in Europa. Lo scrive il quotidiano belga Le Soir, basandosi sui dati relativi ai sequestri effettuati dal Programma di controllo dei container (Pcc).
Il programma, istituito dalle Nazioni Unite e dall’Organizzazione mondiale delle dogane, è presente in quindici Paesi del Sud America e nel 2019 ha sequestrato 77 tonnellate di cocaina, il 50% in più dei sequestri rispetto all’anno precedente.
Le Soir ha intervistato il responsabile belga del Pcc, Bob Van den Berghe che ha spiegato che di queste 77 tonnellate, 63 erano destinate all’Europa e circa la metà, 31, sarebbero dovute sbarcare nei porti belgi di Zeebrugge e, soprattutto, di Anversa.
Diversificare i punti di sbarco serve a ridurre i rischi. Nord o sud Europa poco importa, alla fine. Perché la capacità delle mafie di infiltrarsi negli scali marittimi non conosce limiti. Solo venerdì scorso, in un porto del Suriname, il Pcc ha scoperto 855 chili di cocaina nel contro soffitto di un container diretto proprio a Zeebrugge. Sul mercato al dettaglio, le 63 tonnellate intercettate nel 2019 dalle unità del Pcc, prima di raggiungere l’Europa, valevano almeno 3,5 miliardi di dollari.
Secondo i calcoli di Europol, l’agenzia di coordinamento delle polizie dei paesi Ue, nel 2018 hanno preso la via dell’Europa 700 tonnellate di cocaina, la metà circa di quanto è stato piazzato negli Usa. La maggior parte della polvere bianca, circa i due terzi del totale, arriva dalla Colombia. I narcos controllano oltre 200 mila ettari di terra, cifra mai raggiunta in passato. I prezzi all’ingrosso in Europa sono superiori anche del doppio a quelli correnti sull’altra sponda dell’Atlantico. Questo spiega perché negli ultimi anni è aumentato il traffico verso porti come Anversa, Rotterdam e Algeciras, in Spagna.