K metro 0 – Cairo – Gamal Eid ha affermato, domenica, che è stato attaccato da una dozzina di uomini, mentre cercava di fermare un taxi vicino casa sua nel quartiere Maadi, nella capitale egiziana.

L’avvocato egiziano per i diritti umani ha dichiarato di essere stato aggredito e cosparso di vernice al Cairo da una “banda” di uomini armati, che egli sospetta fossero agenti di polizia. La BBC ha chiesto al Ministero dell’interno egiziano di commentare la vicenda ma ancora non ha ricevuto una risposta.

L’attivista scrive sulla sua pagina Facebook: “Gli uomini lo hanno picchiato, minacciato con le pistole e lo hanno cosparso di vernice sul viso e sui vestiti, – aggiunge Eid – quando i vicini hanno cercato di intervenire, gli uomini hanno estratto le armi e hanno intimato loro di andarsene”. Gamal Eid, che è il direttore esecutivo del “Arabic Network for Human Rights Information” (ANRHI), crede che gli uomini fossero poliziotti o che agissero sotto la direzione di un ufficiale delle forze di sicurezza.

Il sito web di notizie di orientamento governativo, Akhbar al-Youm ha citato “fonti informate” anonime affermando che l’assalto contro il sig. Eid è stato “pianificato da forze malvagie anti-egiziane”. Quelli dietro l’attacco stavano cercando di “diffamare l’immagine dell’Egitto diffondendo rumours”. Ha scritto il giornale on-line.

Eid, 55 anni, ha affermato che i suoi aggressori stavano cercando di “punirlo” e “zittirlo” per le sue frequenti critiche alle “raccapriccianti violazioni dei diritti umani” in Egitto. È il quarto attacco che subisce il signore Eid quest’anno, sostiene l’ANRHI, in una dichiarazione pubblicata sul suo sito web. A ottobre, il signor Eid ha affermato di essere stato vittima di una tentata rapina e di essere stato aggredito, a seguito di un incontro con individui che affermavano di essere poliziotti.

Meno di un mese dopo, ha affermato, che all’incirca sette uomini armati di pistole gli hanno distrutto l’auto parcheggiata davanti casa sua, che tra l’altro aveva preso in prestito.

Sarah Leah Whitson di Human Rights Watch (HRW) ha affermato che nell’ultimo attacco ci sono le impronte delle forze di sicurezza egiziane dappertutto. “Ripetuti attacchi contro uno dei principali attivisti per i diritti umani in Egitto sollevano serie preoccupazioni sul possibile coinvolgimento della leadership egiziana”, ha affermato.

Secondo HRW, dalla rielezione del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi lo scorso anno, le forze di sicurezza hanno “intensificato una campagna di intimidazione, violenza e arresti contro oppositori politici, attivisti della società civile e molti altri che hanno semplicemente espresso lievi critiche al governo”.

Source bbc