K metro 0 – Roma – In Italia, la situazione ad un mese dalle scorse elezioni, è ancora in un limbo. La possibile alleanza tra M5S e Pd è sfumata. Se guardiamo alla situazione dello Stivale dal 2011, possiamo dire che la politica italiana vive una situazione instabile in cui più volte i cittadini italiani
K metro 0 – Roma – In Italia, la situazione ad un mese dalle scorse elezioni, è ancora in un limbo. La possibile alleanza tra M5S e Pd è sfumata. Se guardiamo alla situazione dello Stivale dal 2011, possiamo dire che la politica italiana vive una situazione instabile in cui più volte i cittadini italiani sono stati chiamati a votare. Siamo passati dal Governo tecnico Monti del 2011, appoggiato da Pd e Pdl, alle elezioni del 2013 con il Governo Letta, con Pd e Pdl ad avere insieme la maggioranza e il M5S all’opposizione. Un governo molto fragile durante il quale almeno un paio di volte si è riusciti ad evitare le elezioni. Poi arriva il 2016 con il referendum del 4 dicembre di Renzi che viene sconfitto. Segue il Governo Gentiloni fino alle elezioni dello scorso marzo e, ancora oggi, dopo quasi due mesi, non si è trovato un accordo per governare. Quindi dal 2011 ad oggi si sono alternate situazioni instabili per brevi periodi e ciò spiega la mancanza di fiducia dell’elettorato italiano, infatti dal 2011, possiamo registrare una crescente sfiducia di esso nei confronti dei partiti tradizionali e delle istituzioni, e il loro avvicinarsi a partiti come il M5S e la Lega.
Oggi l’ipotesi di un’intesa tra M5S e Pd crolla, dopo il già fallito tentativo di un’alleanza tra M5S e Lega. Renzi chiarisce che non ci sono i margini per un’intesa spiegando di trovare “impossibile che il futuro dell’Italia sia fatto da due forze che sono incompatibili e faticano a trovare punti di sintesi. Non è una ripicca dire di no, ma dignità e etica nel rispetto del voto». Questa dichiarazione di Renzi ha destato alcune critiche all’interno del Pd stesso. Di Maio replica in un post su Facebook: “Da Renzi ego smisurato, noi ci abbiamo provato”. Chissà se l’elettorato italiano sarà chiamato di nuovo ad esprimere il suo voto.