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Italia. Gualtieri difende i conti. Un occhio a Bruxelles

Italia. Gualtieri difende i conti. Un occhio a Bruxelles

K metro 0 – Roma – Come ogni anno, nel litigioso parlamento italiano e nella severa commissione europea, si discute più su quel che manca che su quel che c’è dentro la voluminosa legge che va sotto il nome di bilancio 2020. Così dagli scranni di Palazzo Madama, i senatori urlano sulla Tobin Tax e

K metro 0 – Roma – Come ogni anno, nel litigioso parlamento italiano e nella severa commissione europea, si discute più su quel che manca che su quel che c’è dentro la voluminosa legge che va sotto il nome di bilancio 2020.

Così dagli scranni di Palazzo Madama, i senatori urlano sulla Tobin Tax e sulla cannabis light eliminate negli ultimi gironi dell’infernale tragitto. Mentre da Bruxelles si sussurra per ricordare gli avvertimenti espressi il mese precedente: ok alla manovra ma non sottovalutate i rischi di sforamento dei parametri e si segnala “la non conformità con il parametro per la riduzione del debito”. La commissione europea prepara in primavera un nuovo esame. Allora lo scenario europeo sarà mutato sotto i contraccolpi della Brexit ed è difficile fare previsioni certe.

In questo clima nebuloso, il ministro Roberto Gualtieri sembra essere rimasto solo a voler ragionare sugli aspetti di contenuto, snocciolando cifre e intrecciandole con gli scenari macroeconomici.

La manovra riduce le tasse in modo “significativo” e si registra un taglio di “7,1 miliardi della pressione fiscale, anche rispetto all’anno precedente”, spiega il ministro dell’economia ai colleghi della Camera dei Deputati durante l’audizione. Il calo è “considerevole rispetto agli andamenti tendenziali, ma anche rispetto al risultato dello scorso anno, al netto delle misure di contrasto all’evasione, degli interventi sui versamenti Isa e anche al netto dell’aumento dell’Iva”. Inoltre, ha continuato Gualtieri, “guardando all’economia italiana si registrano alcuni primi segnali incoraggianti”. E la previsione di crescita dei prossimi anni “appare ampiamente raggiungibile”. Gualtieri ha poi ricordato che il bonus cultura per i diciottenni è stato confermato” riconoscendo “300 euro di beneficio individuale”.

Il ministro vede “primi segnali incoraggianti” per l’economia italiana e annuncia che “nei primi mesi dell’anno nuovo avvieremo una riforma dell’Irpef per un fisco semplice e trasparente”. Ha poi assicurato che “non ci sarà alcun aumento del prezzo della benzina nel 2021, perché il governo disattiverà le clausole di salvaguardia”.

La legge di bilancio prevede anche la cosiddetta “sterilizzazione delle clausole di salvaguardia”, quelle regole che prevedono un aumento automatico dell’IVA in determinate circostanze. Per impedirne l’aumento nei prossimi anni, il governo dovrà stanziare 23 miliardi di euro nel 2020 e 20 miliardi nel 2021. Cifra che salirà a 27 miliardi nel 2022.

La tassa sulla plastica è stata ridotta dall’iniziale euro per ogni chilo di plastica prodotta a 45 centesimi, ed entrerà in vigore solo a metà 2020. Resta invece la cosiddetta “sugar tax”, l’imposta sulle bevande che contengono molti zuccheri, che partirà a ottobre 2020. Per le politiche ambientali è stato anche stanziato un fondo da 4,24 miliardi di euro per lo sviluppo di un “Green New Deal“ italiano tra il 2020 e il 2023, una serie di investimenti orientati verso la riduzione degli effetti del cambiamento climatico.

Tra le misure che riguarderanno la sanità c’è l’eliminazione, dal prossimo ottobre, del superticket, ovvero una tassa aggiuntiva di 10 euro che le regioni possono decidere di applicare oltre il normale costo del ticket. È stato inoltre confermato lo stanziamento di 235 milioni per l’acquisto di strumentazione di diagnostica di primo livello da parte dei medici di base, un provvedimento che mira ad accorciare le liste di attesa.

Una novità di cui il governo va molto fiero è il fondo per le famiglie, un salvadanaio di circa 2 miliardi al quale potranno attingere tutti gli interventi per le famiglie.

Corposi gli interventi sulle pensioni, argomento molto sentito anche nel resto d’Europa. L’Italia ha scelto di congelare la crescita dell’età pensionabile che, fino al 2021, resterà a 67 anni. Secondo i calcoli Inps, nel corso del 2020 potranno andare in pensione i nati nel 1953 e, nel 2021 quelli nati nel 1954.

Resta la cosiddetta “quota 100” anche nel 2021, confermando così il periodo di prova triennale stabilito in origine. Le opzioni per questa possibilità di quiescenza sono state minori del previsto e pertanto il governo si è trovato con un gruzzoletto da poter reinvestire negli anni a venire. Cosa ci sarà dopo il 2021 nessuno lo dice. Quanto accade in queste ore a Parigi, induce tutti alla massima prudenza.

di Andrea Lazzeri

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