Gran Bretagna, Brexit: Ma cosa cambierà per lavoratori e turisti?

Gran Bretagna, Brexit: Ma cosa cambierà per lavoratori e turisti?

K metro 0 – Londra – Boris Johnson si dirige a nord per festeggiare la schiacciante vittoria elettorale. È ufficiale, dopo le elezioni del 12 dicembre scorso la Gran Bretagna uscirà dall’Unione europea il 31 gennaio 2020. Per Boris Johnson c’è stato un plebiscito elettorale. Un risultato che legittima ancora di più la Brexit. Ma cosa

K metro 0 – Londra – Boris Johnson si dirige a nord per festeggiare la schiacciante vittoria elettorale. È ufficiale, dopo le elezioni del 12 dicembre scorso la Gran Bretagna uscirà dall’Unione europea il 31 gennaio 2020. Per Boris Johnson c’è stato un plebiscito elettorale. Un risultato che legittima ancora di più la Brexit. Ma cosa cambierà veramente per lavoratori e turisti? Cerchiamo di fare chiarezza su che cosa succederà.

Per quando riguarda i lavoratori la Brexit mette fine alla libera circolazione con l’Europa e la Gran Bretagna sulle politiche immigratorie ha già espresso che favorirà i lavoratori qualificati. Ciò implica alcune figure professionali come camerieri, parrucchieri, ecc, che arrivano in Gran Bretagna, dovranno avere già un contratto prima di partire e potranno fermarsi solo per breve tempo, senza poter maturare il diritto alla residenza. I lavoratori qualificati come medici o docenti potranno invece ottenere visti di lavoro più lunghi per poter ottenere dopo la residenza permanente.

Ai turisti europei che scelgono il Regno Unito come meta delle loro vacanze, non basterà più solo la carta d’identità, ma serviranno un visto elettronico simile all’Esta utilizzato dagli Stati Uniti e il passaporto. Per il visto si dovrà ottenere una autorizzazione online prima di partire con almeno tre giorni di anticipo rispetto alla data del viaggio. Con la nuova legge sull’immigrazione, inoltre, non sarà possibile entrare in UK con la carta di identità. Per ottenere il visto elettronico, infatti, sarà necessario disporre di un passaporto biometrico. Lo stesso passaporto sarà richiesto in dogana, una volta arrivati a destinazione. Queste nuove regole teoricamente potrebbero entrare in vigore già a partire dal prossimo 31 gennaio 2020.

Nel Regno Unito oggi ci sono circa 600 mila italiani, dei quali oltre 450 mila nella sola Londra, che studiano o lavorano o fanno entrambe le cose. Nel caso di giovani iscritti ad una università britannica, con l’entrata in vigore delle nuove norme previste dalla Brexit per loro studiare Oltremanica potrebbe diventare costoso.

Le notizie che circolano in tema di assicurazione sanitaria, al momento, sono le seguenti: le tessere europee di assicurazione malattia registrate nell’UE (ovvero le cosiddette tessere sanitarie) non saranno valide. Questo significa come spiega anche l’Unione Europea, nelle sue FAQ sulla possibilità di Brexit, che i cittadini dell’Unione non saranno più in grado di accedere all’assistenza sanitaria nel Regno Unito con la loro tessera europea di assicurazione malattia. È bene consultare un ente assicurativo e controllare se le spese mediche di emergenza possono essere rimborsate in un Paese non appartenente all’Ue. Se non lo sono, si può sottoscrivere un’assicurazione di viaggio privata. Al momento comunque e fino almeno al 31 dicembre 2020, non è in programma nessun cambiamento per quanto riguarda l’assistenza sanitaria. Per averla è necessario possedere la tessera sanitaria italiana. Quest’ultimo permetterà ai cittadini europei nel Regno Unito di ricevere cure e assistenza di base negli ospedali pubblici.

 

di Rossella Di Ponzio

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