K metro 0 – Oslo – “Il Social Progress Index misura la performance di una società sulla base di fattori reali che coinvolgono persone reali, non variabili economiche”, così Michael Green descrive l’indice annualmente redatto e pubblicato dall’organizzazione Social Progress Imperative, di cui è fondatore e presidente. Tra i cinquantaquattro indicatori utilizzati nelle misurazioni, non figurano infatti, variabili di natura economica. Maggiore attenzione è rivolta a fattori sociali e ambientali, con lo scopo di misurare il progresso di una nazione prendendo in considerazione non tanto il Prodotto Interno Lordo, quanto l’effettiva capacità di soddisfare le necessità e incrementare le opportunità dei suoi abitanti. Proprio questo sembra dunque essere ciò che, più di altri indicatori economici, contraddistingue la Norvegia, e la rende la prima nazione al mondo nella classifica del progresso sociale, con un punteggio pari a 90.95 e un miglioramento di 2.38 punti dal 2014.

La nazione Scandinava, che ospita poco più di 5 milioni di abitanti, si dimostra infatti la più avanzata in termini di qualità e standard di vita, riconfermando la posizione già ottenuta nel 2018 e potendo vantare altri importanti riconoscimenti come la decisione della Commissione Europea di nominare la città di Oslo Capitale Verde Europea 2019. Numerose volte, inoltre, la Norvegia ha ricoperto la prima posizione nella lista degli stati mondiali per Indice di Sviluppo Umano.

Cosa rende dunque la Norvegia il paese ideale in cui vivere e un esempio a livello mondiale?

Tra i principali indicatori di progresso sociale in cui la nazione riporta punteggi superiori alla media troviamo l’accesso all’istruzione, ai mezzi di comunicazione e informazione, la salvaguardia della qualità ambientale, con ridotte emissioni di gas serra. Molto importante risulta inoltre il grado di inclusività, sia per quanto riguarda l’uguaglianza di genere che l’inclusione sul piano politico di gruppi in posizioni socio-economiche differenti. Emblematica è la decisione del governo norvegese di garantire 14 settimane di congedo parentale a entrambi i genitori dopo la nascita di un figlio. Sembra dunque che la Norvegia rappresenti un modello da seguire per tutte le nazioni che, pur avendo un PIL maggiore, non figurano tra le prime posizioni quando si tratta di sviluppo umano. Gli Stati Uniti, ad esempio, si classificano soltanto 26esimi, tra Estonia e Cipro. La Norvegia è, invece, riuscita a tradurre la sua crescita economica relativamente recente in un significativo miglioramento della vita dei propri abitanti, e l’attenzione alle necessità delle persone e al loro benessere sembra essere il percorso da intraprendere per un futuro in cui la popolazione di una nazione sia molto più che un indicatore demografico economicamente valutato.

di Eva Prodi