K metro 0 – Bruxelles – La strategia di questo pacchetto, composto da quattro atti, punta a reperire materie prime dai rifiuti dando vita a un ciclo virtuoso di crescita e rispetto per l’ambiente. Con una pianificazione graduale prevede il 65% di riciclaggio dei rifiuti solidi urbani per il 2035. Per gli imballaggi, invece, prevede il
K metro 0 – Bruxelles – La strategia di questo pacchetto, composto da quattro atti, punta a reperire materie prime dai rifiuti dando vita a un ciclo virtuoso di crescita e rispetto per l’ambiente. Con una pianificazione graduale prevede il 65% di riciclaggio dei rifiuti solidi urbani per il 2035. Per gli imballaggi, invece, prevede il 70% per il 2030. Secondo Simona Bonafè (Pd/S&D), relatrice del provvedimento. “Si definiscono norme che prendono in considerazione l’intero ciclo di vita di un prodotto e si pongono l’obiettivo di modificare il comportamento di aziende e consumatori”. E aggiunge “l’Europa punta con decisione a uno sviluppo economico e sociale sostenibile, in grado di integrare finalmente politiche industriali e tutela ambientale. L’economia circolare, infatti, non è solamente una politica di gestione dei rifiuti ma è un modo per recuperare materie prime e non premere oltremodo sulle risorse già scarse del nostro pianeta, anche innovando profondamente il nostro sistema produttivo. Per la prima volta – conclude l’Eurodeputata – gli Stati membri saranno obbligati a seguire un quadro legislativo univoco e condiviso. Un piano ambizioso, con dei paletti chiari e inequivocabili”.
Il pacchetto votato dal parlamento europeo a larghissima maggioranza introduce inoltre importanti novità per quanto riguarda il ciclo degli scarti, lungo la catena di produzione, distribuzione e consumo è prevista una riduzione degli sprechi alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030. Queste iniziative legislative vogliono inoltre stimolare il mondo dell’industria, a realizzare prodotti concepiti per essere riutilizzati, in tutto o in parte, al termine del loro ciclo. Adesso i testi dovranno andare in Consiglio per un’approvazione formale e poi saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue. Con le nuove norme europee cambierà anche il modo di fare la raccolta differenziata: i prodotti tessili e i rifiuti pericolosi provenienti dai nuclei domestici (come vernici, pesticidi, oli e solventi) dovranno essere raccolti separatamente entro il 2025, così come i rifiuti biodegradabili.
Le reazioni di Legambiente a questa riforma sono assolutamente positive: «L’accordo tra il Consiglio e il Parlamento europeo approvato oggi – commenta il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – è un importante passo avanti rispetto all’attuale quadro normativo, che accelera la transizione verso l’economia circolare in Europa. Abbiamo insistito nei mesi scorsi sulla necessità di un quadro normativo ambizioso sulla riforma della politica europea dei rifiuti; questo risultato è stato raggiunto grazie alla determinazione del Parlamento, e in particolare della sua relatrice Simona Bonafè, a non cedere alle forti pressioni dei governi nazionali, a partire da quello tedesco».
L’economia circolare sostenuta da questa riforma porterà ad un rinnovato sviluppo economico. Si stima che si potranno creare fino a 500mila posti di lavoro in più. Tutti posti specializzati, nati dalla trasformazione dei processi produttivi, che secondo la Commissione europea potrebbero arrivare attorno al milione di unità. Il Pil europeo potrebbe crescere dal 5% al 7% da qui al 2030.