K metro 0 – Calabria – Otto anni fa, un po’ per gioco, un gruppo di amici che vivevano anche lontano dalla loro terra di Calabria, decisero di andare da un notaio e mettere per iscritto l’impegno assunto di incontrarsi nel corso dell’anno, per cucinare ed assaporare alcuni piatti della tradizione calabrese persi un po’
K metro 0 – Calabria – Otto anni fa, un po’ per gioco, un gruppo di amici che vivevano anche lontano dalla loro terra di Calabria, decisero di andare da un notaio e mettere per iscritto l’impegno assunto di incontrarsi nel corso dell’anno, per cucinare ed assaporare alcuni piatti della tradizione calabrese persi un po’ con il passare del tempo. Dopo ben otto anni questi appuntamenti, nati come incontro di divertimento, sono diventati una realtà regionale di grande interesse e faro dell’enogastronomia tradizionale.
L’Ente, che conta ormai tanti ambasciatori dell’Accademia delle tradizioni Enogastronomiche di Calabria, porta a conoscere i sapori e le specialità di questa terra, in Australia, in Inghilterra, passando per l’Africa e in estremo Oriente. La loro missione è quella di riscoprire e valorizzare prodotti e piatti tipici e popolari, come: i grani antichi, il suino nero di Calabria, la Nduja, l’aglio di Laino Borgo, ma anche piatti come” la Cuccia”, la minestra con la NNugglia, i maccheroni con la carne “incantarata”, u Gammune di Belmonte, antico e dimenticato salume, “U Gammuncello” dell’area Aberesche Crotonese, e tante altre prelibatezze che la Calabria offre.
Grazie a tutto questo, sono stati creati anche prodotti editoriali, in collaborazione con altri enti o editori e da poco è iniziata anche la collaborazione con istituti tecnici e professionali Agrari e Alberghieri di altre regioni, dopo esser stata partner e promotore di importanti progetti come il Polo tecnico professionale Beta Calabria Med, con l’Istituto professionale di stato per i servizi alberghieri, San Francesco di Paola (Paola) – Cosenza – o l’Istituto Agrario Todaro di Rende e Tommasi di Cosenza, dove è stato coprogettato un laboratorio territoriale, finanziato dal Miur. Inoltre l’ente, che ha ottenuto il riconoscimento regionale da alcuni anni, progetta con e per le scuole percorsi di specializzazione, ma anche di scuola-lavoro, partecipa a progetti come l’ITS Iridea, con il Mancini di Cosenza, organizza eventi e patrocina convegni, simposi e seminari formativi, come la giornata di studio per il miglioramento delle produzioni di salumi, insieme al Dimeg dell’Unical ed all’Onas, oppure l’inaugurazione delle cucine dell’Alberghiero di San Marco Argentano a Cosenza, al cospetto di un rinomato chef stellato.
L’Accademia porta anche l’attività fuori dalla regione, come ad esempio l’esperienza che si sta svolgendo a Bronte, patria assoluta del rinomato pistacchio, e sull’olio extravergine che verrà esaminato ed approfondito sotto il profilo culturale, soprattutto nel sud Italia. Un’attività, portata avanti dall’Accademia, che acquisterà un ruolo sempre più importante nel mondo dell’enogastronomia, nel suo momento economico più florido.