K metro 0 – Venezia – Sono maree da record storico quelle che stanno mettendo in ginocchio Venezia in questi giorni: mai nella storia delle rilevazioni, dal 1872, l’acqua alta aveva superato i 150 centimetri due volte in un anno. Questa volta lo ha fatto in una settimana: martedì il picco a 187 centimetri e venerdì a
K metro 0 – Venezia – Sono maree da record storico quelle che stanno mettendo in ginocchio Venezia in questi giorni: mai nella storia delle rilevazioni, dal 1872, l’acqua alta aveva superato i 150 centimetri due volte in un anno.
Questa volta lo ha fatto in una settimana: martedì il picco a 187 centimetri e venerdì a 154. È tutta in questi numeri la portata dell’emergenza in corso nel capoluogo veneto. La città è in ginocchio, al punto che per molte ore è stato sospeso il trasporto pubblico e il sindaco, Luigi Brugnaro, si è visto costretto a chiudere piazza San Marco. “Un’altra giornata di allerta per Venezia – ha avvisato Brugnaro in mattinata – con il vento di scirocco che continua a soffiare. Vi invito a evitare gli spostamenti e a tenervi aggiornati sul livello dell’acqua con il Centro Maree”. Poco più tardi lo stesso sindaco ha sottolineato: “Venti centimetri in più hanno fatto la differenza, hanno distrutto Venezia. Abbiamo allungato il brodo per vent’anni, adesso basta. Questo è il risultato di chi dice sempre no a tutto. Speriamo che San Marco ci protegga. Ne abbiamo già viste tante altre volte, ma ora è diverso”.
Brugnaro è stato nominato commissario per l’emergenza e nel suo nuovo ruolo ha promesso aiuti immediati alla popolazione colpita. Lo stesso sindaco ha poi annunciato l’attivazione di un conto corrente per aiutare la città, mentre il Dipartimento della Protezione civile ha attivato per la durata di 30 giorni il numero solidale 45500, con cui si possono donare due euro. “Venezia è una città ferita, i danni causati dall’acqua alta sono stati ingenti, mi riferisco alle abitazioni, ai negozi, ma anche a quel patrimonio storico-artistico che tutto il mondo ammira, e tra la popolazione c’è il timore che il pericolo non sia ancora passato. Ma i veneziani hanno saputo reagire, ho visto una grande solidarietà e la voglia di rimettersi subito in piedi. A questa comunità voglio dire che il governo farà la sua parte”, ha detto il premier, Giuseppe Conte, che ha specificato che “per decidere quanti fondi destinare a Venezia, dopo lo stato di emergenza di queste ore, attendiamo la puntuale ricognizione dei fabbisogni e degli interventi, che il sindaco ci ha garantito farà nei prossimi giorni”.
Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, è rimasto molto colpito dai danni subiti dalla città: “Ho l’impressione di un disastro. Ora serve grande capacità di intervento nell’immediato, c’è davvero bisogno di consapevolezza. Quando si vedono i mosaici ricoperti d’acqua dentro San Marco, e questo riguarda decine di chiese, attività commerciali, beni monumentali, vanno bene le prime misure di emergenza, giuste quelle già deliberate, ma serve qualcosa di molto più forte”.
Intanto arrivano i primi concreti gesti di solidarietà. Il dramma della libreria ‘Acqua Alta’, nota in tutto il mondo per la sua particolarità e per la difficile sopravvivenza, completamente sommersa dalla marea di questi giorni ha colpito la Siae, che ha stanziato subito 150mila euro per aiutare le istituzioni culturali veneziane danneggiate dall’acqua. “Libri, dischi, opere d’arte, pellicole sono beni materiali e immateriali – dice il presidente Siae, Mogol – e come tali incarnano la nostra cultura. È nostro dovere difenderli per quello che tangibilmente sono e per quello che rappresentano”.