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Il Cinema racconta i popoli del Mediterraneo. Al via oggi Medfilm Festival

Il Cinema racconta i popoli del Mediterraneo. Al via oggi Medfilm Festival

K metro 0 – Roma – Da oggi (8 novembre) fino al 21 novembre, il cinema racconta identità, sogni e passioni delle genti che si affacciano sul Mediterraneo. E’ la venticinquesima edizione del MedFilm Festival, evento che da un quarto di secolo mette sullo schermo le culture che si specchiano in questo nostro travagliato mare.

K metro 0 – Roma – Da oggi (8 novembre) fino al 21 novembre, il cinema racconta identità, sogni e passioni delle genti che si affacciano sul Mediterraneo. E’ la venticinquesima edizione del MedFilm Festival, evento che da un quarto di secolo mette sullo schermo le culture che si specchiano in questo nostro travagliato mare.

Quattro gli spazi romani che ospiteranno la rassegna: Cinema Savoy, il Marco Asilio, il Nuovo Cinema Aquila e lo spazio Apollo Undici. E quattro saranno anche i Paesi focus di questa edizione: Tunisia, Spagna, Slovenia e Libano per un programma imponente con 94 pellicole provenienti da 36 nazioni.

Fuori concorso, l’ultima opera del regista palestinese Elia Suleiman, “Il Paradiso Probabilmente”, già vincitore della menzione speciale a Cannes e candidato per la Palestina agli Oscar 2020.

il Concorso ufficiale che va sotto il titolo “Premio Amore&Psiche”, vede in lizza otto opere. I titoli in programma: il libanese All This Victory di Ahmad Ghossein, il siriano For Sama di Waad al-Khateab e Edward Watts, lo spagnolo The August Virgin di Jonás Trueba, il turco A Tale of Three Sisters di Emin Alper, il greco The Miracle of the Sargasso Sea di Syllas Tzoumerkas, il danese Western Arabs di Omar Shargawi e i tunisini Tlamess di Ala Eddine Slim e The Scarecrows di Nouri Bouzid.

Sono film di forte impatto che parlano di diritti umani, violenza contro le donne, del corpo e della sessualità oltre che di temi immersi nella contemporaneità, quali il diritto d’asilo e i conflitti in Medio Oriente.

Densi di contenuti anche la sezione riservata ai cortometraggi che è curata da Alessandro Zoppo e vede la presenza di 20 film provenienti da altrettante nazioni. Tra i corti in competizione, spiccano le anteprime di Ambience del palestinese Wisam Al Jafari, Aylin del turco Ozan Yoleri, Bab Sebta della marocchina Randa Maroufi, After the Hunt della slovena Urška Djukić, e poi l’imperdibile commedia Aziza di Soudade Kaadan (la regista siriana che ha aperto la scorsa edizione con The Day I Lost My Shadow), e Timoura del giovane regista franco-algerino Azedine Kasri.

Impossibile riportare nello spazio di un articolo l’intero programma della manifestazione che si può trovare sul sito del MedFilm Festival -presieduto da Ginella Vocca e diretto da Giulio Casadei – www.medfilmfestival.org

Meritano una menzione speciale i meeting in calendario il 15 novembre presso il Macro-Asilo (dalle 10 alle 14). È un’originale occasione di scambio di informazioni e di contatti per discutere delle opportunità commerciali di film di produzione euromediterranea. In collaborazione col Ministero della Cultura italiano e Lazio Innova-Regione Lazio, si guarda alle possibilità offerte dal Fondo di Sviluppo Italo Tunisino (frutto di un accordo tra i governi italiano e tunisino) e ai finanziamenti e strumenti di facilitazione previsti nel nuovo bando Lazio Cinema International. Tra i partecipanti al panel hanno assicurato la propria presenza Paolo Orneli , presidente di Lazio Innova , e i produttori tunisini Habib Attia, Chawky Knis e Khalil Benkirane.

 

 

di Maria Antonietta Schiavina

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