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Automotive: con la fusione PEUGEOT-FCA nasce un nuovo colosso globale

Automotive: con la fusione PEUGEOT-FCA nasce un nuovo colosso globale

K metro 0 – Parigi – Dopo il miracolo americano di Marchionne, ecco che l’automotive europea realizza un coupe de théatre firmato dalla regia di Carlos Tavares, il supermanager di origine portoghese, laureato all’Ecole Centrale de Paris, pilota ma, soprattutto, geniale stratega del prodotto automobilistico. Perché se Marchionne è stato un mago del marketing e della

K metro 0 – Parigi – Dopo il miracolo americano di Marchionne, ecco che l’automotive europea realizza un coupe de théatre firmato dalla regia di Carlos Tavares, il supermanager di origine portoghese, laureato all’Ecole Centrale de Paris, pilota ma, soprattutto, geniale stratega del prodotto automobilistico. Perché se Marchionne è stato un mago del marketing e della finanza, Tavares è il suo complementare alter ego, uomo che guarda alla produzione e ai sistemi di assemblaggio.

Nasce su queste basi il matrimonio su quattro ruote, una fusione da 50 miliardi di dollari tra Peugeot e Fca capace di cancellare in un battito d’ali le pericolose turbolenze politiche che anche recentemente hanno scosso Italia e Francia. Un’unione fondata su solide basi di interesse, come ben testimonia l’euforia con cui le borse hanno risposto all’annuncio che i consigli di amministrazione di Psa e Fca confermavano l’entrata della trattativa nella fase finale. Entrambi i gruppi vedono in questa nuova identità la strada per affrontare un mercato sempre più globale.

Non è un mistero che Fca registri da anni un pericoloso affanno nello sviluppo tecnologico della produzione e nello sfornare nuovi modelli. D’altra parte Fiat-Chrysler tiene in cassaforte un prezioso bottino di marchi globali (Ferrari e Maserati per dirne qualcuno) e ha una solida ed estesa rete di vendita negli Stati Uniti. Sul fronte francese, Psa ha anche una consolidata capacità innovativa nel sistema delle piattaforme, soldi liquidi creati da bilanci risanati e una affermata frequentazione del mercato cinese che le ha spalancato le porte dopo l’ingresso nel suo capitale del partner cinese Dongfeng.

Insomma se, come sembra, la fusione andasse in porto, si verrebbe a creare un gruppo capace di agire attraverso enormi economie di scala e di focalizzare prodotti ad hoc su mercati che vanno dall’Europa agli Stati Uniti d’America alla Cina. Un vero e proprio terremoto per gli equilibri mondiali dell’automotive che – facile immaginarlo – costringerebbe le altre case automobilistiche a prendere le necessarie contromisure. In primis Volkwagen, Nissan e Toyota che oggi puntano molte carte sull’elettrico, un campo nel quale sia Psa che Fca appaiono in ritardo. Secondo gli analisti, tuttavia, questo non rappresenterebbe un handicap insormontabile. Carlos Tavares ha abituato il mercato a risposte veloci: nel giro di un paio di anni ha portato da zero a 15 i modelli Peugeot, Citroen, Opel e Ds a trazione ibrida o totalmente elettrica.

Resta invece tutta da scoprire la reale composizione del nuovo soggetto automobilistico, la divisione dei poteri, lo scambio di azioni e la loro valutazione. E rimane da capire anche la ricaduta sui centri di produzione e progettazione. Le pagine da scrivere prima di concludere realmente l’operazione, sono ancora molte.

 

di Andrea Lazzeri
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