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Disinformazione, Codice di buone pratiche: “occorre fare di più in tutti i settori contemplati dal codice”

Disinformazione, Codice di buone pratiche: “occorre fare di più in tutti i settori contemplati dal codice”

K metro – Bruxelles – La Commissione europea ha pubblicato oggi le prime relazioni annuali di autovalutazione presentate da Facebook, Google, Microsoft, Mozilla, Twitter e 7 associazioni europee del settore in conformità del “codice di buone pratiche sulla disinformazione”. Le relazioni dei firmatari del codice descrivono i progressi compiuti nel corso dell’ultimo anno nella lotta contro la

K metro – Bruxelles – La Commissione europea ha pubblicato oggi le prime relazioni annuali di autovalutazione presentate da Facebook, Google, Microsoft, Mozilla, Twitter e 7 associazioni europee del settore in conformità del “codice di buone pratiche sulla disinformazione”. Le relazioni dei firmatari del codice descrivono i progressi compiuti nel corso dell’ultimo anno nella lotta contro la disinformazione online. Il codice di buone pratiche è uno strumento di autoregolamentazione che è stato introdotto lo scorso anno.

Le società, spiega la Commissione, hanno contribuito a limitare le interferenze alle elezioni del Parlamento europeo di maggio e hanno fornito una maggiore trasparenza riguardo alle pubblicità “politiche”. Ma la propaganda e la disinformazione automatizzate su larga scala persistono e occorre lavorare di più.

I commissari Vĕra Jourová, Julian King e Mariya Gabriel, hanno reso una dichiarazione congiunta: Consideriamo particolarmente positiva la pubblicazione, da parte dei firmatari del codice di buone pratiche, delle autovalutazioni in merito all’attuazione dei loro impegni. In particolare, siamo lieti di constatare che le piattaforme online si sono impegnate a rendere più trasparenti le loro politiche e a instaurare una cooperazione più stretta con i ricercatori, i verificatori dei fatti e gli Stati membri.” – Continua la dichiarazione – “Tuttavia, la propaganda e la disinformazione automatizzate su vasta scala persistono e occorre fare di più in tutti i settori contemplati dal codice. Non possiamo accettare che tali pratiche siano considerate normali.”

Principali risultati delle relazioni di autovalutazione:

  • Rispetto alla situazione dell’ottobre 2018, i firmatari del codice di buone pratiche segnalano un miglioramento della trasparenza ed è stato avviato un dialogo più intenso con le piattaforme sulle loro politiche di lotta alla disinformazione.
  • Sebbene i firmatari del codice di buone pratiche rendano conto dei progressi in relazione agli impegni di cui la Commissione ha monitorato l’attuazione da gennaio a maggio in vista delle elezioni del Parlamento europeo del 2019, essi forniscono minori informazioni sull’attuazione degli impegni intesi a fornire ai consumatori e alla comunità dei ricercatori gli strumenti per agire. La messa a disposizione di dati e strumenti di ricerca è ancora episodica e arbitraria e non risponde alle esigenze dei ricercatori ai fini di un controllo indipendente.
  • La portata delle azioni intraprese da ciascuna piattaforma per dare attuazione ai propri impegni varia notevolmente. Analogamente, rimangono differenze tra gli Stati membri per quanto riguarda l’attuazione delle politiche delle piattaforme, la cooperazione con i portatori di interessi e la sensibilità ai contesti elettorali.
  • Le relazioni forniscono informazioni sulle politiche di attuazione del codice, compresi i parametri specifici dell’UE. La coerenza e il livello di dettaglio variano. I parametri forniti sono principalmente indicatori di risultato, ad esempio il numero di account soppressi.

È in corso la valutazione generale della Commissione sull’efficacia del codice di buone pratiche. Oltre alle autovalutazioni redatte dai firmatari, la Commissione terrà conto di:

  • un contributo del gruppo dei regolatori europei per i servizi audiovisivi (ERGA) previsto nel piano d’azione contro la disinformazione;
  • una valutazione da parte di un organismo terzo selezionato dai firmatari, come previsto dal codice di buone pratiche;
  • una valutazione da parte di un consulente indipendente ingaggiato dalla Commissione, prevista per l’inizio del 2020.
  • Nei prossimi mesi la Commissione presenterà al Parlamento europeo una relazione sulle elezioni del 2019.

Su tale base la Commissione presenterà la sua valutazione globale all’inizio del 2020. Qualora i risultati ottenuti nel quadro del codice si rivelassero insoddisfacenti, la Commissione potrebbe proporre ulteriori misure, anche di natura regolamentare.

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