K metro 0 – Potenza – È stata inaugurata nei giorni scorsi, presso la sala conferenze dell’Abbazia di San Michele Arcangelo a Monticchio, la mostra archeologica “Fragmenta. Il Monastero di Sant’Ippolito di Monticchio”. La Mostra è nata in collaborazione tra la Provincia di Potenza e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata per
K metro 0 – Potenza – È stata inaugurata nei giorni scorsi, presso la sala conferenze dell’Abbazia di San Michele Arcangelo a Monticchio, la mostra archeologica “Fragmenta. Il Monastero di Sant’Ippolito di Monticchio”.
La Mostra è nata in collaborazione tra la Provincia di Potenza e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata per far conoscere un profilo di storia medievale di quell’area, attraverso la documentazione proveniente da due poli religiosi strutturalmente distinti, ma costituenti un unico complesso: il Monastero benedettino di Sant’Ippolito, situato tra i due laghi, il cui impianto, riferibile al X secolo è basiliano e la Badia di San Michele, la cui costruzione risale all’VIII secolo, intorno ad una grotta abitata da Monaci basiliani. Eretta su una grotta scavata nel tufo nei pressi della quale sono stati ritrovati depositi votivi risalenti al IV-III secolo a.C. Monticchio è una frazione dei Comuni di Rionero in Vulture e Atella, in provincia di Potenza: situata alle pendici del Monte Vulture, uno dei più antichi vulcani dell’Appennino Meridionale, conserva un variopinto patrimonio ambientale, che lo rende una meta piacevole per i visitatori nel periodo estivo. Nel 1971 è stata istituita la Riserva Regionale Lago Piccolo di Monticchio, habitat naturale di una rara specie endemica di farfalla notturna, la Brahmaea europaea.
Gli studi e le ricerche su Sant’Ippolito iniziano nel 1963 con le prime indagini condotte in alcuni ambienti del Monastero, soprattutto presso la chiesa di primo impianto, la cosiddetta trichora risalente al X-XI secolo d.C. nella chiesa con campanile e nell’area del contemporaneo chiostro.
Dopo un parziale disfacimento della S.S.n.167 “dei Laghi”, negli anni Settanta e Novanta del Novecento, da parte dalla Soprintendenza Archeologica della Basilicata fu scoperta un’altra struttura sacra, di una sepoltura femminile altomedievale e parte di un coevo mosaico pavimentale.
Gli ultimi scavi effettuati sono del 2011 e avvenuti dopo la ratifica di un accordo tra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, la Soprintendenza Archeologica della Basilicata e la Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera. La musealizzazione dei materiali rientra in un progetto di valorizzazione e fruizione del sito attraverso le misure “Atella (PZ), complesso di San Michele e Sant’Ippolito di Monticchio – Progetto di restauro e valorizzazione – Per. 113/08 del 28/11/2008 – Programma Lotto 2007/2009” e “Fondi Lotto 2010 – Per. 58/2011”.
Il momento storico esposto in questa mostra, in una location molto suggestiva, ben si inserisce nel racconto interattivo di trasformazioni geoclimatiche, territoriali, faunistiche, floristiche, antropologiche, sociali e culturali del Museo di Storia Naturale del Vulture della Provincia di Potenza, che si insedia nei primi tre livelli della Badia di San Michele, come strumento di connessione fra la storia più remota del Vulture (ben 750.000 anni fa) e quella più recente, con una forte e popolare devozione verso Sant’Ippolito e San Michele.
L’inaugurazione della Mostra “Fragmenta. Il Monastero di Sant’Ippolito di Monticchio” è iniziata con i saluti dell’ingegnere Enrico Spera – Direttore del Polo delle Arti e della Cultura della Provincia di Potenza – e dell’architetto Francesco Canestrini – Soprintendente ad interim SABAP Basilicata, e si è conclusa con gli interventi della dottoressa Mara Romaniello – Archeologa SABAP Basilicata – e Lorena Trivigno – Archeologa e del Presidente della Provincia di Potenza, Rocco Guarino.