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Migranti, Bosnia e Grecia: “Catastrofe umanitaria imminente”

Migranti, Bosnia e Grecia: “Catastrofe umanitaria imminente”

K metro 0 – Sarajevo – La Croce Rossa internazionale ha lanciato un monito riguardo una ‘imminente catastrofe umanitaria’ in un centro per rifugiati sovraffollato in Bosnia, al confine con la Croazia, e ha chiesto l’immediato trasferimento degli occupanti in un’area più sicura. Dal comunicato pubblicato giovedì, si evince che a Vucjak (il centro rinominato

K metro 0 – Sarajevo – La Croce Rossa internazionale ha lanciato un monito riguardo una ‘imminente catastrofe umanitaria’ in un centro per rifugiati sovraffollato in Bosnia, al confine con la Croazia, e ha chiesto l’immediato trasferimento degli occupanti in un’area più sicura.

Dal comunicato pubblicato giovedì, si evince che a Vucjak (il centro rinominato ‘La Giungla’ dai migranti che stazionano lì) non dispone né di acqua corrente, né di elettricità, né di servizi igienici e le tende al suo interno non sono perfettamente isolate. Al momento vi vivono circa 700 persone e la Croce Rossa ha fatto presente che alcuni di loro convivono con fratture agli arti mentre circa il 70% hanno contratto la scabbia.  Il centro possiede solamente 80 tende e cinque volontari della Croce Rossa bosniaca a lavoro sul posto. Una di loro, Somenka Celebic, ha raccontato di aver visto “persone soffrire di vari disturbi e non solo fisici ma anche mentali” e che la maggior parte di loro “sta semplicemente sopravvivendo”. Le autorità bosniache, poi, negli ultimi giorni, hanno diminuito l’approvvigionamento di acqua per spingere il governo a trasferire i migranti. “Non ci sono bagni, non possiamo lavarci e non abbiamo comunque abbastanza acqua. Ci vengono concesse tre ore di approvvigionamento al giorno”, ha raccontato, Husrat, un uomo afghano, ad AP. Da inizio anno, circa 23 mila persone sono arrivate in Bosnia – la maggior parte dorme in strada o occupa case abbandonate –  e migliaia sono bloccate al confine nord-ovest con la Croazia, membro dell’Unione europea. Molti hanno provato a oltrepassare la frontiera, con l’obiettivo di arrivare negli stati più ricchi dell’Ue. I centri di accoglienza in Bosnia sono pieni e la situazione sembra destinata a peggiorare, si legge nel comunicato della Croce Rossa.

L’Organizzazione internazionale per la migrazione (IOM), intanto, ha posto l’accento sul momento particolarmente delicato che sta vivendo la Grecia. Mercoledì, nel nord del Paese, alcuni autobus che trasportavano migranti sono stati attaccati nonostante la folta scorta di agenti di polizia. Le famiglie e le persone in condizioni particolari presenti a bordo di nove veicoli diretti a Nea Vrasna sono state fatti tornare indietro vicino Salonicco. Una decina di cittadini hanno infatti bloccato la strada, lanciato pietre, gridando ‘chiudete i confini’ e ‘buttate fuori i migranti’.

Le criticità si stanno ripercuotendo anche in Europa. In Germania, ieri, sono stati arrestati due membri di una famiglia libanese sospettati di aver trasportato illegalmente siriani su alcuni voli diretti in Germania e Olanda. La polizia ha dichiarato che 29 proprietà sono state perquisite in quattro stati tedeschi, la maggior parte tra Renania-Palatinato e nella Renania Settentrionale-Vestfalia. I siriani avrebbero pagato “ingenti somme di denaro” per arrivare da Beirut a Francoforte, Dussledorf, Monaco e Amsterdam, utilizzando passaporti falsi per superare i controlli nella capitale libanese e una volta arrivati in Europa hanno inoltrato la richiesta di asilo. Le indagini proseguono su altri 26 tentativi, di cui 10 sono stati scongiurati dalle autorità che sono riuscite a identificare i documenti illegali.

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