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Bce. L’addio di Mario Draghi e l’ultima conferenza stampa da presidente. In Italia, “irreversibile la scelta dell’Euro”

Bce. L’addio di Mario Draghi e l’ultima conferenza stampa da presidente. In Italia, “irreversibile la scelta dell’Euro”

K metro 0 – Francoforte – Dopo otto anni, Mario DRAGHI saluta Francoforte. Giovedì pomeriggio ha presieduto l’ultimo Consiglio direttivo della Bce e dal primo novembre al suo posto siederà Christine Lagarde. L’addio vero e proprio alla Banca centrale europea Draghi lo darà lunedì con una cerimonia alla quale parteciperanno Sergio Mattarella, Angela Merkel ed

K metro 0 – Francoforte – Dopo otto anni, Mario DRAGHI saluta Francoforte. Giovedì pomeriggio ha presieduto l’ultimo Consiglio direttivo della Bce e dal primo novembre al suo posto siederà Christine Lagarde. L’addio vero e proprio alla Banca centrale europea Draghi lo darà lunedì con una cerimonia alla quale parteciperanno Sergio Mattarella, Angela Merkel ed Emmanuel Macron.

Mario Draghi lascia sicuramente una zona euro più forte e un sistema bancario più solido. L’inflazione però si prevede ancora molto al di sotto del 2% (all’1,2%) nonostante una politica monetaria super espansiva. Questo sarà il banco di prova dei prossimi mesi. Senza il carisma e la forza di Draghi, che spesso ha imposto le sue idee, Lagarde si troverà davanti un direttivo balcanizzato e in guerra, con Germania, Francia e Olanda che hanno già mandato i primi avvertimenti votando contro il piano di stimoli varato a settembre. E l’Italia? Di sicuro ha beneficiato della politica monetaria accomodante. Draghi ora tornerà nella sua Roma, lo aspetta la famiglia, gli amici e i suoi studi. Alla Bce è arrivato a giugno del 2011 quando prima dell’estate scrisse una lettera all’Italia con il presidente uscente di allora, Jean Claude Trichet, che chiedeva al governo Berlusconi di agire. Esecutivo che venne poi travolto dallo spread e aprì le porte a Mario Monti prima e a una nuova stagione politica dopo.

La crescita dell’area euro resta debole, ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, nella conferenza stampa dopo il suo ultimo Consiglio direttivo. “Dall’ultima riunione del Consiglio direttivo all’inizio di settembre, i dati confermano la nostra precedente valutazione di una prolungata debolezza delle dinamiche di crescita dell’area euro, della persistenza di importanti rischi al ribasso e di pressioni inflazionistiche ridotte. Allo stesso tempo, la continua crescita dell’occupazione e l’aumento dei salari continuano a sostenere la resilienza dell’economia dell’area euro“, ha detto Draghi.

Il pacchetto completo di misure politiche che abbiamo deciso nella nostra ultima riunione fornisce un notevole stimolo monetario, che contribuirà a un ulteriore allentamento delle condizioni di prestito per le imprese e le famiglie. Ciò sosterrà l’espansione dell’area euro, l’accumulo continuo di pressioni sui prezzi nazionali e, quindi, la costante convergenza dell’inflazione al nostro obiettivo di inflazione a medio termine“, ha aggiunto.

Draghi ha spiegato che la crescita del Pil reale dell’area euro è stata confermata allo 0,2 per cento nel secondo trimestre del 2019, dopo un aumento dello 0,4 per cento nel trimestre precedente. “I dati economici in entrata e le informazioni dell’indagine continuano a indicare una crescita moderata, ma positiva nella seconda metà di quest’anno. Questo rallentamento della crescita riflette principalmente la debolezza in atto del commercio internazionale in un contesto di persistenti incertezze globali, che continuano a pesare sul settore manifatturiero dell’area euro e stanno frenando la crescita degli investimenti”, ha proseguito Draghi. L’espansione nell’area euro è comunque sostenuta “da condizioni finanziarie favorevoli, ulteriori guadagni in termini di occupazione in combinazione con l’aumento dei salari, la posizione fiscale leggermente espansiva dell’area euro e la crescita, anche se leggermente più lenta, dell’attività globale”. I rischi per le prospettive di crescita dell’area euro “rimangono al ribasso”, ha detto Draghi, spiegando che si tratta di rischi legati alla persistenza di incertezze dovute a fattori geopolitici, al crescente protezionismo e alla vulnerabilità nei mercati emergenti.

E infine, “in Italia tutti hanno chiaro che l’euro è irreversibile”, ha affermato Mario Draghi rispondendo a una domanda in conferenza stampa.

“In Italia, hanno tutti chiaro e ben fissato che l’euro è irreversibile. La popolarità dell’euro non è mai stata così alta”, ha detto.

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