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Grecia. La riforma del sistema di asilo approda in Parlamento. Organizzazioni umanitarie: “gravi violazioni ai diritti umani”

Grecia. La riforma del sistema di asilo approda in Parlamento. Organizzazioni umanitarie: “gravi violazioni ai diritti umani”

K metro 0 – Atene – Il progetto di legge di riforma del sistema di asilo politico in Grecia è stato presentato al parlamento di Atene ed approderà in commissione mercoledì. La bozza redatta dal governo mira ad accelerare le procedure di asilo e di espulsione. Il testo è stato contestato dalle organizzazioni non governative

K metro 0 – Atene – Il progetto di legge di riforma del sistema di asilo politico in Grecia è stato presentato al parlamento di Atene ed approderà in commissione mercoledì. La bozza redatta dal governo mira ad accelerare le procedure di asilo e di espulsione. Il testo è stato contestato dalle organizzazioni non governative e dalle associazioni per la tutela dei diritti umani. Come riporta il quotidiano di Atene “Ekhathimerini”, se approvato, il nuovo sistema impedirebbe il ricorso nel caso in cui la richiesta di asilo venga respinta per mancanza di valore legale della domanda.

Al tempo stesso, verrebbe eliminato il riconoscimento del disturbo post-traumatico da stress (Ptsd) come base valida per una domanda di asilo, a meno che non sia supportato da ampia documentazione medica. La legge consentirebbe inoltre alle commissioni di asilo di consegnare la delega a un rappresentante legale del richiedente asilo, nel caso in cui quest’ultimo non venga localizzato, consentendo così alle decisioni di entrare in vigore più rapidamente.Inoltre, sarà abolito il diritto alla residenza temporanea e ai permessi di lavoro se un reclamo viene respinto in primo grado. Il progetto di legge prevede che se il richiedente asilo protesti contro il trasferimento in un’altra struttura da un centro di accoglienza o si opponga a qualsiasi altra parte del sistema, sarà trattato come una persona che ha rinunciato alla domanda di asilo. Tutti i richiedenti devono inoltre rimanere nei campi ufficiali o in altri alloggi per la durata del processo in modo che possano essere localizzati nel caso in cui la loro domanda venga respinta e sia previsto il rimpatrio. Sei organizzazioni internazionali (Medici senza frontiere, Amnesty International, Lega ellenica per i diritti umani, Consiglio greco per i rifugiati, Forum greco dei migranti e HumanRights360) hanno criticato la legislazione, in particolare l’articolo 46, che consente alle autorità di trattenere i richiedenti asilo. In una dichiarazione, hanno avvertito di “gravi violazioni dei diritti umani che spingeranno un gran numero di persone in una zona grigia senza documenti o diritti”.

La Grecia ha poi invitato l’Unione europea, durante i lavori del recente Consiglio europeo, a preparare un piano di sostegno ad Atene nel caso in cui il numero di arrivi di migranti e rifugiati diventi ingestibile. A confermarlo è stato lo stesso primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis facendo un bilancio dei lavori del Consiglio conclusosi venerdì 18 ottobre a Bruxelles. Mitsotakis ha affermato di non voler essere “allarmista o di esagerare il problema” ma che è stata fatta una richiesta per prepararsi a sviluppi imprevisti. “Non posso accettare che l’Ue si farà trovare di nuovo impreparata. Non credo che la Turchia farà ciò che ha minacciato, cioè aprire i confini. Ma dobbiamo essere preparati alla peggiore delle eventualità in modo da non reagire solo agli sviluppi“, ha aggiunto il premier greco. La Commissione europea ha esortato nei giorni scorsi la Grecia ad “azioni urgenti” per migliorare le condizioni dei centri di accoglienza per migranti ed accelerare le procedure di asilo. L’Ue ha accolto con favore le misure adottate dal governo negli ultimi mesi per alleviare la pressione sulle isole, tra cui una nuova strategia di accoglienza e nuove misure di asilo, tuttavia l’aumento degli arrivi “ha messo a dura prova un sistema già pieno di problemi”, ha affermato la Commissione nella sua ultima relazione sui progressi compiuti nell’ambito dell’agenda europea sul tema dell’immigrazione. “Mentre la dichiarazione Ue-Turchia continua a fornire risultati concreti, la rinnovata pressione migratoria in Turchia e l’instabilità nella regione più ampia continuano a destare preoccupazione. In considerazione di ciò, devono essere prese misure urgenti per migliorare le condizioni di accoglienza, aumentare i trasferimenti verso la Grecia continentale dalle isole e aumentare i rendimenti secondo la dichiarazione“, ha affermato la Commissione.

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